A proposito del sig. "Anonymus" (rectius Anonymous). Non sull'Aventino, ma per la strada - di Luigi Colelli

Grazie al lavoro dei compagni, che danno la possibilità ad un "troglodita" come me che non è "connesso" con facebook,

twitter, tik tok ecc. di informarmi, ho potuto leggere le riflessioni di tale 'Anonymus' piene di riferimenti storici e letterari fino a giungere a giudicare vile il comportamento di chi ha rinunciato a ricoprire il ruolo di consigliere nell'attuale Consiglio comunale.

Devo confessare che c'è stato un tempo in cui rimanevo ammirato da chi elargiva cultura a piene mani, tanto da pensare che era su questi fenomeni che bisognava puntare per trovare soluzioni certe, nei contesti politici sociali e financo economici.

La sicumera con cui giudicavano e dimostravano le inadeguatezze altrui, pensavo fosse una  faccia della medaglia. Nell'altra ero certo dovessero avere la capacità di affrontare le difficoltà della gestione e dare soluzione ai tanti, complessi problemi che avrebbero di volta in volta affrontato.

Con mia grande delusione, nel tempo ho dovuto prendere atto che è difficile trovare qualcuno  più mistificatore di chi fa sfoggio della sua grande sapienza.

Ho imparato che i veri sapienti, in genere, sono molto rispettosi anche dell'altrui ignoranza, non si impongono all'attenzione, perché vivono la conoscenza, e sono i primi consapevoli dei limiti che la mente e il tempo umano impone.

Ho Imparato, inoltre, che la vera qualità non si misura sulla quantità di nozioni che si accumulano, ma dall'uso che si fa delle proprie abilità e conoscenze, da come si mettono a disposizione degli altri. Non per annichilirli.

Persone disposte ad affrontare le contraddizioni spesso insite nella decisione. Capaci di fare i conti con la propria coscienza anche quando sei "costretto" per il "bene comune" a decisioni che lasciano l'amaro in bocca.

  Stia tranquillo l'"anonymus", e con lui tutti quelli che si vogliono assolvere da decisioni piene di piccoli o grandi opportunismi, che il piccolo Movimento di cui faccio parte continuerà ad impegnarsi e a fare opposizione, se necessario. Che non si farà "amici i nemici", perché non farà la guerra a nessuno, ma guarderà dritto negli occhi chiunque si presenterà con il proprio nome. Si impegnerà con le persone  che ne condivideranno le analisi e le decisioni. Cittadini che avranno il coraggio di esporsi a possibili torti, e forse a rinunciare, a piccoli o grandi favori. Ma lo faremo anche per gli altri, e anche per te, che che ti nascondi, augurandomi che le tue qualità e le tue strombazzate conoscenze siano servite a qualcuno.

E' da tempo, che noi, abbiamo introiettato il dovere civico di essere  cittadini attivi e consapevoli. Di chi  il BENE COMUNE lo ha testimoniato, sicuramente sbagliando, quando ha avuto l'onere e l'onore di lavorare per la propria città. Più attenti del re a non approfittare  del ruolo, rifuggendo i privilegi e i vantaggi che quel ruolo  poteva offrire. Con il paradosso, a volte, di essere giudicati dei fessacchiotti per non averne approfittato.

Oggi, persuasi che è ormai inutile, non vile, INUTILE discutere e rivendicare, in quel consesso, anche se in condizioni più difficili e complesse, sarà più produttivo utilizzare le proprie energie, impegnandosi al di fuori di esso.

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