Bellanova: “Senza Tap non avremmo approvvigionamenti sicuri e calmierati. Infrastruttura strategica anche per la transizione energetica”

“Le infrastrutture energetiche servono, vanno realizzate e vanno difese.

Se non avessimo difeso in ogni modo la realizzazione di Tap l’anno scorso non avremmo avuto approvvigionamenti sicuri e calmierati, quest’anno l'Italia non potrebbe contare su 9 miliardi e mezzo di metri cubi di gas e non avremmo un’infrastruttura che già adesso, con minimi interventi, è nelle condizioni di ricevere il doppio della cubatura di gas. Un'opportunità per aumentare liquidità e sicurezza degli approvvigionamenti ma anche per gli obiettivi della transizione energetica perché in questo modo potranno essere trasportati idrogeno e altri gas rinnovabili”.

Così la Viceministra delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili Teresa Bellanova, presidente di Italia Viva, in collegamento da Punta Cassano_Melendugno, sul Litorale adriatico San Foca-Torre Specchia, per l’evento “Sì all’Italia dei sì” promosso dal Terzo Polo Lista Calenda-Renzi.

“Senza Tap”, ha ricordato Bellanova, “la dipendenza dal gas russo sarebbe stata ancora più schiacciante e pericolosa. L’energia è un tema serissimo e non può essere affrontato a colpi di populismo o di demagogia, perché a pagarne le conseguenze è, come stiamo verificando in questi mesi, l’intero Paese, le sue imprese, le famiglie, le persone più fragili, che non possono sopportare aumenti vertiginosi delle bollette.

Purtroppo”, ha concluso Bellanova, “la furia distruttiva dei 5Stelle e la demagogia populista cui non sono stati estranei neanche i vertici istituzionali della Regione Puglia e parte del Pd, ha anche determinato la perdita per il Salento dei 55milioni di opere compensative indicate nell’Accordo raggiunto l’8 novembre 2017  al Tavolo interistituzionale che avevamo insediato presso la Presidente del Consiglio: 55 milioni di euro da Tap e Snam per realizzare un centro di eccellenza mondiale sulla decarbonizzazione con il supporto della Commissione europea e di aziende leader globali nella green economy; interventi per la tutela ambientale e la ricerca sull’emergenza xylella; infrastrutture per la mobilità sostenibile e ciclabilità; formazione d’eccellenza; efficientamento energetico. Un errore imperdonabile. Per chi di dovere è tempo di riaprire quel Tavolo”.

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