Ospedali Ostuni e Brindisi, Amati: “L’impresa appaltatrice non può chiudere le cucine per errori di valutazione della commessa”

“Le cucine degli ospedali di Ostuni e Brindisi sono un servizio che non può essere chiuso per qualche capriccio della ditta appaltatrice,

utilizzato quale stratagemma per ridurre i costi. Se i titolari della società non ritengono remunerativa la commessa possono sempre rinunciarci, ma i loro errori di valutazione nella partecipazione alla gara non devono essere colmati aumentando i disagi e i costi a carico dei lavoratori”.

Lo dichiara Fabiano Amati, presidente della Commissione Bilancio e programmazione della Regione Puglia.

“Il Piano di centralizzazione del servizio cucine degli ospedali della ASL Brindisi, che la ditta aggiudicatrice sta promovendo in assoluta autonomia, prevede l’iniziale chiusura della cucina di Ostuni e la successiva chiusura di quella di Brindisi.

Nel caso di Ostuni la giustificazione sarebbe l’inidoneità di qualche attrezzatura (il cui adeguamento avrebbe peraltro un costo complessivo quasi irrisorio), giustificazione dunque poco credibile che fa il paio con l’analoga iniziativa sventata qualche mese fa grazie all’impegno e alla determinazione dei tecnici e dei manager della Asl e del presidio di Ostuni. Sia ben chiaro all’impresa che combatterò su questo fronte con tutti gli strumenti disponibili, e sarò al fianco dei lavoratori e della Asl: siamo in un paese fondato sull’economia di mercato e non sullo statalismo, il che significa che un’azienda si assume la responsabilità di eventuali errori di valutazione nella partecipazione ad una gara e non le è dunque consentito il tentativo di far ricadere quegli errori sullo Stato”.

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