Sanità - interrogazione di Aresta (M5S) al Ministro Speranza su valorizzazione ospedale di Mesagne

Il caso del futuro del sistema ospedaliero della provincia di Brindisi finisce in Parlamento.

Per iniziativa del deputato Giovanni Luca Aresta è stata depositata sul tema una interrogazione al Ministro della Salute Roberto Speranza. Il parlamentare mesagnese ricostruisce le politiche dei tagli alla sanità operate da diversi governi negli ultimi dieci anni. “Chiusura o declassamento di ospedali – si legge nel testo dell’interrogazione – collocati in zone considerate periferiche o minori; drastica riduzione dei posti letto, accentramento verso nosocomi provinciali se non addirittura regionali di funzioni e capacità d’intervento, depotenziamento complessivo della medicina di territorio e del sistema sanitario pubblico, scarsi investimenti nella medicina preventiva o in campagne di sensibilizzazione sociale al fine di prevenire l’insorgere di determinate malattie. Questi sono stati i risultati di una politica di taglio delle spese per la sanità, contratte in un decennio di circa 36 miliardi di euro.”

“Tale politica – prosegue il parlamentare – ha avuto una fortissima incidenza specialmente nel Mezzogiorno, dove il sistema sanitario era già storicamente più debole e deficitario. Il cosiddetto “turismo sanitario” di tanti cittadini e cittadine del sud del Paese verso gli ospedali del nord è in molti casi una scelta indotta dalla scarsa qualità e robustezza – con alcune lodevoli eccezioni – degli istituti ospedalieri meridionali o dalle lunghissime liste di attesa.”

“Nella sola provincia di Brindisi in Puglia – prosegue l’interrogazione – sono stati declassati nel tempo ad ospedali di comunità o a semplici presidi territoriali di assistenza il San Camillo de Lellis di Mesagne e quelli di Fasano, Cisternino e Ceglie Messapica. Questo drastico ridimensionamento delle capacità di assistenza ospedaliera ha comportato la congestione dell’ospedale “Antonio Perrino” del capoluogo, con lunghe liste di attesa e l’impossibilità di soddisfare tutte le richieste.”

Ricordato invece il ruolo positivo svolto da questi ospedali nell’emergenza per la pandemia da Covid-19, Aresta ricorda come a partire da stamani nella città di Mesagne e presto lo sarà anche nei comuni limitrofi prenderà avvio la “raccolta di firme per una “petizione popolare” indirizzata alla Regione Puglia, promossa da un Comitato civico “trasversale” con l’obiettivo del “superamento della definizione di PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) per ridare all’ospedale di Mesagne la dignità di struttura ospedaliera”.

“Con i decreti legge “Cura Italia” e “Rilancio” – prosegue Aresta – sono state allocate importanti risorse per la sanità. L’adeguamento dei piani sanitari regionali al nuovo indirizzo basato sul rafforzamento del servizio sanitario pubblico, sul recupero dei posti letto inopinatamente tagliati, sul rafforzamento della rete ospedaliera decentrata e della medicina di territorio, meritano, nel rispetto dell’autonomia regionale prevista dalla Costituzione, anche l’emanazione da parte del Ministero della Salute di alcune linee guida che aiutino la revisione dei piani stessi.”

Da qui le due domande al Ministro Speranza. “Se il Governo intenda contribuire alla stesura dei nuovi Piani sanitari Regionali ovvero indicando alcune linee generali per il potenziamento e il rafforzamento della rete ospedaliera e della medicina di territorio anche e non solo alla luce dell’istituzione della figura dell’infermiere di quartiere o di comunità presente nel DL “Rilancio” e “quali iniziative intenda assumere, nei limiti delle proprie competenze, in favore di un alleggerimento dei carichi di lavoro degli ospedali “centrali” (vedasi la fattispecie dell’ospedale Perrino di Brindisi) valorizzando la rete ospedaliera già esistente nel territorio provinciale di riferimento, anche in considerazione del particolare afflusso turistico che in estate caratterizza in modo importante la richiesta di cure sanitarie.”

“Un preciso impegno – ci tiene a puntualizzare l’on. Aresta – oggi frutto di una favorevole interlocuzione con i rappresentanti istituzionali del territorio, anche di diverso segno politico rispetto al mio e che hanno il “San Camillo de Lellis” come riferimento ospedaliero. Si aggiunge alle iniziative che si muovono tutte nella stessa direzione: far si che il nostro territorio abbia un sistema sanitario pubblico adeguato e in grado di tutelare il diritto alla salute di tutta la nostra comunità.”

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.