Rogoli: per il Pd parla la storia.

Avevamo postato quel che si è verificato nelle ultime ore su Facebook

ma ci hanno richiesto gentilmente di rimuovere alcune dichiarazioni perché le stesse erano dirette agli amici di condivisione su Facebook e non ad altri lettori. Quel che segue è il comunicato emesso dal Pd e ne abbiamo il consenso alla pubblicazione. Gli altri partecipanti alla discussione se vogliono far conoscere il loro pensiero ai concittadini possono farlo tranquillamente inviandoci il loro pensiero, il loro comunicato.

A seguire su questa faccenda ma più in particolare sulla questione della lotta alla criminalità organizzata daremo il nostro contributo.

 

Postato su Facebook sull'account Pd con il titolo: Per il Pd parla la storia.

In seguito ad una nota sul piano di riordino ospedaliero, alla quale non è pervenuta risposta, il Partito Democratico di Mesagne è stato chiamato in causa per il suo silenzio in seguito all’operazione “The Beginners” che ha inferto un altro colpo alla criminalità organizzata nel nostro territorio. Non abbiamo memoria di note di partito, sia del nostro ma anche di tanti altri, a commento di operazioni analoghe se non più importanti. Non certo per prossimità alla malavita organizzata, ma per non aggiungersi al coro di quanti plaudono il giorno degli arresti, quando a tutti viene facile schierarsi, e quando chi non alimenta questa retorica, nemica giurata della legalità, può essere addirittura accusato di atteggiamento omertoso, anche se nella quotidiana pratica politica si è distinto per molto altro.

Per non speculare politicamente su fatti di giustizia, anche se ci rendiamo conto che coloro i quali abbiamo di fronte non ci pensano due volte, il nostro partito in questi mesi non ha mai commentato gli avvisi di conclusione di indagine o le richieste di rinvio a giudizio, novità assolute nel panorama politico mesagnese dove per diversi anni nessun amministratore pubblico è stato raggiunto da un avviso di garanzia, che hanno riguardato esponenti politici locali e regionali che fanno parte a pieno titolo della maggioranza che sostiene il sindaco Molfetta.

Il discorso cambia per tutti coloro che nel corso degli anni, in nome e per conto del PD (o delle formazioni politiche da cui il PD proviene), hanno amministrato la cosa pubblica, che alla magistratura e alle forze dell’ordine non solo hanno offerto solidarietà istituzionale ma vera e propria collaborazione nella lotta alla SCU. La storia del PD è fatta di uomini che, quando hanno amministrato Mesagne, hanno messo la loro vita a disposizione della battaglia per la legalità, e nessuno, compreso l’on. Matarrelli che si lascia andare a facili commenti dai quali non fosse altro per il ruolo che riveste farebbe bene ad astenersi, può permettersi di gettare fango su questo passato politico e amministrativo della città. Proprio per questo passato e per tornare all’oggi ci rammarica l’assenza delle istituzioni locali alla visita della commissione antimafia alla masseria Canali, le cui cause sono tutte da accertare. Ma se un rimprovero è concesso farlo al Sindaco vogliamo dirgli che lui aveva il dovere, ma anche il sacrosanto diritto, di esserci in ogni caso. Se quel bene è stato confiscato ed oggi è riconsegnato a “nuova vita” lo dobbiamo allo sforzo di amministratori coraggiosi e capaci che prima di Molfetta hanno ricoperto quel ruolo, e che hanno saputo rappresentare lo Stato contro le organizzazioni criminali che lo avversano, sindaci ma non solo che alle economie malate, centimetro dopo centimetro, hanno sottratto luoghi, strade, quartieri. Per tutto questo il sindaco Molfetta, e Matarrelli se non fosse preso da altro, dovevano pretendere più rispetto per la città e per le sue istituzioni.

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