Chiariti i rapporti con Labdem ed i suoi aderenti ed anche con i Renziani. Non si prevede congresso straordinario del Pd.

Alcuni articoli apparsi nelle ultime giornate hanno riproposto la questione dei rapporti tra Labdem, gruppo dei Renziani e Pd all’interno del circolo mesagnese.

 

La questione è stata posta nelle tornate effettuate perla riflessione e l’analisi del voto amministrativo, all’interno del Pd. C’erano stati , in assemblea, alcuni interventi che si ricollegavano con Laboratorio democratico (Mino Carriero e Annamaria Scalera), molto critici nei confronti dei dirigenti del partito a cui venivano addossate le responsabilità della sconfitta e Mino Carriero aveva chiesto anche le dimissioni del segretario Francesco Rogoli e della segreteria.

Nell’ultima giornata, prima dell’apertura della discussione è stato letto anche un comunicato inviato dal responsabile locale Luca Aresta in cui venivano delineate modalità e finalità del raggruppamento.

Una cosa è stata chiarita ampiamente da altri contributi di dirigenti che hanno partecipato alla discussione e sintetizzato poi dal segretario: al Pd sta bene che ci siano ulteriori organizzazioni che abbiano obiettivi “di sinistra” in particolare sussidiarietà ed aspetti di perequazione sociale e non disturba la serenità organizzativa dello stesso partito se vengono posti in essere con quelli che sono gli obiettivi del partito o i candidati Sindaci della città. Per il Pd rimane, comunque, la scelta che le organizzazioni parallele, quelle che un tempo erano considerate organizzazioni collaterali rimangono fuori ed i loro componenti aderiscono al partito in termini individuali e singolarmente partecipando alle varie dinamiche in atto nei momenti contingenti. Un tale discorso, anche se labilmente ha interessato le formazioni sindacali e patronali, ed in Mesagne sussiste al momento una grossa esperienza, le quali non possono e non devono essere cinghie di trasmissione dei partiti.

Anche per quanto riguarda il rapporto con i Renziani si è fatta molta chiarezza. Francesco Rogoli, segretario locale, in particolare alcuni passaggi, disse a proposito dei risultati elettorali conseguiti in loco che “ per il PD si è trattato di una sconfitta a testa alta, e non di una disfatta come in molti avevano preannunciato”. Ed ancora per una maggiore chiarezza sul futuro del circolo locale, Rogoli proseguì: “Niente commissariamenti ne congressi straordinari, per quanto, in apertura dei lavori dell’assemblea, avesse messo a disposizione del partito il suo mandato, dalla discussione non è emersa l’esigenza di un cambio alla guida del PD di Mesagne, il congresso si terrà quando il PD ad ogni suo livello sarà chiamato a svolgerlo. Si aprirà comunque una fase di riorganizzazione e riassetto del partito sotto l’aspetto organizzativo a partire dalle integrazioni alla segreteria per adeguarla alle iniziative che scaturiranno da questo momento di riflessione”.

Quanto alle dicerie di questi giorni alle interpretazioni soggettive non pare ci sia spazio. Il segretario Rogoli non esclude a tempi brevi un attivo di partito ma probabilmente aspetterà la convocazione del Consiglio comunale previsto per domani 13 luglio nell’aula consiliare di Palazzo Celestini con inizio alle ore 17,00.

(Pi.Gi)

 

 

 

 

 

 

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