Matarrelli: cartelle Arneo, un balzello inaccettabile.

Il balzello dell’Arneo torna ad abbattersi indiscriminatamente sui cittadini brindisini e su quelli pugliesi, e questo non è accettabile.

Ed è tanto più inaccettabile nella misura in cui l’amministrazione regionale Vendola ha opportunamente normato la materia (leggi regionali n.12 del 21 giugno 2011 e n.4 del 134 marzo 2012), in modo da allinearsi coerentemente con la legislazione nazionale e con le sentenze della Corte di Cassazione. Il punto su cui si è focalizzata negli anni l’attenzione del governo pugliese è semplicissimo: il tributo può essere imposto soltanto in funzione di una comprovata attività messa in campo dal consorzio. Precisamente: «I proprietari di beni immobili, agricoli ed extragricoli, situati nel perimetro di contribuenza che traggono un beneficio diretto e specifico dalle opere pubbliche di bonifica gestite dal consorzio, sono obbligati al pagamento dei contributi di bonifica relativi alle spese per la manutenzione, esercizio e gestione delle opere pubbliche di bonifica e delle spese di funzionamento».

Al contrario di quanto stabilito dalle leggi regionali, l’Arneo, nel suo Piano di Classifica, lega l’imposizione del tributo in funzione di cosiddetti «indici di beneficio» derivanti dalla semplice presenza di opere di bonifica realizzate nel corso degli anni.

Ancora: i provvedimenti regionali avevano esplicitamente affermato il principio secondo cui tutti gli interventi realizzati dai consorzi con fondi pubblici sono, appunto, a carico pubblico. Anche qui, salta agli occhi una incongruenza. Perchè il consorzio Arneo prova a giustificare l’imposizione per l’anno 2014 con un elenco di interventi su varie parti del territorio, tuttavia realizzati con fondi POR o con fondi per la lotta contro la Xilella, quindi di origine pubblica! Appare evidente quindi che l’azione di esazione imposta da Arneo confligge con la volontà dei legislatori nazionali e regionali.

A fronte della solida normativa vigente, il piano di classifica adottato dal consorzio di bonifica non prevede che i contributi previsti in capo ai consorziati siano legati all’effettiva attività di manutenzione, esercizio e gestione delle opere pubbliche di bonifica e delle spese di funzionamento. Non soltanto: anche questo in maniera difforme rispetto alla legislazione, si confonde il concetto di opera di bonifica con le attività che i consorzi dovrebbero svolgere per mantenere sempre funzionanti le opere di bonifica già presenti.

Il quadro non consente equivoci ulteriori: i soggetti istituzionali coinvolti – sindaci, consiglieri regionali, amministrazione regionale, deputati – devono immediatamente far fronte comune per sbrogliare una vicenda che si è da subito configurata come l’ennesima ingiustizia a carico del territorio e dei contribuenti pugliesi.

Tony Matarrelli

deputato della Repubblica

 

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