Legge elettorale - Romano: "Sel non vuole un nuovo testo"

“E’ stata proprio Sel a dire di no alla ipotesi di un gruppo di lavoro ad hoc, a chiedere il voto a maggioranza in Commissione, e ora dictoe no anche al voto in Aula: ci viene il dubbio che siano loro a non volere una nuova legge elettorale”.

Lo sottolinea il capogruppo del Pd alla Regione Puglia, Pino Romano. “Ma quali accordicchi e benevolo lasciar stare”, aggiunge riferendosi alla nota conguinta di Sel e Ppv, “qui si tratta di riconoscere la volontà dei cittadini e non quella di chi pensa solo a portare avanti gli interessi del proprio partito. Questi sì che sono accordicchi, ma a noi non interessano”.

“Quello che ci sta a cuore – ribadisce Romano – è che la legge elettorale sia il più possibile condivisa, al fine di rispettare la volontà dei pugliesi che chiedono una chiara rappresentatività della classe dirigente”. “E poi – prosegue Romano – il Pd non rinuncia di certo ai capisaldi su cui ha costruito, insieme ai cittadini, la propria proposta di legge elettorale: doppia preferenza, parità di genere e soglia di sbarramento”.

 

“Noi – ricorda - siamo per la soglia del 4% ma abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere, proprio in nome della ricerca di un’ampia convergenza. Convergenza che invece, a quanto pare, si sta tentando di evitare imponendo pericolosi rallentamenti”. “Se la Commissione non licenzierà la legge elettorale entro l’apertura della sessione di Bilancio – ricorda Romano –  alla ripresa dei lavori raccoglierò le firme necessarie per portare in Consiglio, entro gennaio, il disegno di legge della Giunta”.

"A Sel - conclude Romano -  che pare voglia riattivare polemiche nella maggioranza, suggeriamo di concentrarsi sul suo radicamento,  piuttosto che insinuare sospetti sul Pd che invece lavora alla luce del sole e per il bene della Puglia".

 

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