Parifica bilancio Regione, di Gioia: "Lusinghero giudizio Corte dei Conti"

Lusinghiero il giudizio della Corte dei Conti espresso nell’ambito del procedimento di parifica del rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2013 della Regione Puglia nell’udienza di oggi a Bari presso la Sezione regionale di controllo per la Puglia.

“Il parere positivo ci dà grande soddisfazione – spiega l’assessore al Bilancio Leo di Gioia – e ci gratifica perché certifica l’impegno, le buone prassi ed il buon governo che la Giunta e le strutture tecniche hanno saputo mettere in campo, che si riverberano sui conti della Regione. Il bilancio regionale è in equilibrio.

La Regione Puglia attua le politiche di contenimento delle spese di funzionamento che lo Stato centrale richiede e che il particolare momento di crisi impone. L’avanzo di amministrazione disponibile (circa 120 milioni di euro) sarà utilizzato per la gran parte per le politiche di contrasto alla povertà ed alla crisi economica in atto”.

“L’interlocuzione con una autorevole istituzione quale è la Corte dei Conti – aggiunge di Gioia – ci sprona a perseguire sempre più elevati livelli di performance nella gestione dei conti: tale prospettiva sarà più evidente con la discussione e l’approvazione dell’assestamento di bilancio che affronteremo in giunta nei prossimi giorni”.  

 

“Nel corso dell’udienza – ha concluso di Gioia – è stato evidenziato come il patto di stabilità interno sia un elemento esterno che perturba l’azione di governo ed impedisce il necessario sostegno alle politiche regionali che pur le competono in base alle materie attribuite ad esse attribuite dall’articolo 117 della costituzione. Nei prossimi giorni la Giunta approverà un apposito provvedimento che, sulla base dell’andamento della gestione e della necessità di dare spazio alle politiche sociali e di sostegno all’occupazione, rideterminerà la attribuzione degli spazi di patto. Allo stesso tempo continueremo la battaglia a livello nazionale per riequilibrare l’ingiustizia che colpisce i pugliesi con regole così restrittive e sperequate che impediscono – ad esempio – il cofinanziamento dei programmi europei, con gravi ricadute sull’economia e sullo sviluppo della regione”.

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