Friolo: a Brindisi nuovo stop per l'internalizzazione.

Non è la prima volta che sono costretto a intervenire per stigmatizzare una sanità pubblica non solo gestita con approssimazione e superficialità, ma che manca di una qualsiasi visione d’insieme, di una qualsiasi programmazione, che vede i territori agire come unità a sé stanti, creando alla fine situazioni grottesche e di profonda iniquità.

Come da tempo ho denunciato a Brindisi, dove è in atto un processo di internalizzazione di importanti servizi – il Cup e il pulimento –in carico alla società in house dell’Asl, la Sanitaservice, che segna ancora il passononostante l’intesa sulla carta raggiunta tra i vertici dell’azienda sanitaria, le parti sociali e la Regione, e la necessità di premiare la qualità del lavoro ottimizzando i costi.


Un processo che altrove è stato completato senza alcuna complicazione, e che per i lavoratori brindisini si sta trasformando invece in un calvario, tra continue rassicurazioni e prese in giro, tra illusioni e delusioni, tra promesse da campagna elettorale e docce gelate ad urne chiuse”.

 

Per Maurizio Friolo, vicepresidente della III Commissione Sanità della Regione Puglia, “è una situazione intollerabile, che va sanata per rispetto di quei lavoratori, dei cittadini che usufruiscono di tali prestazioni e servizi, delle casse dell’ente, e soprattutto per decenza. La decenza del rispettare gli impegni presi con una collettività dove non dovrebbero esserci figli di un dio minore, verso territori che meritano analoghe considerazioni, trattamenti, interventi.

La decenza di smetterla di predicare bene e razzolare malissimo, con le favole sempre e solo sistematicamente smentite dalla realtà” conclude.

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