TARI quota variabile pertinenze: il Comune non ha più alibi, deve rimborsare!

L’amministrazione non ha più alibi. E’ quanto emerge in modo inequivocabile dalla risposta fornita dal Sindaco all’interrogazione di ProgettiAmo Mesagne,

  in ordine ai rimborsi della parte variabile della TARI per le pertinenze delle utenze domestiche.  La Sentenza n° 139/2018 PAR della Corte dei Conti Lombardia, citata dal Sindaco nella risposta in parola,  rappresenta, infatti,  l’ulteriore conferma,  di  quanto già da noi asserito nell’interrogazione proposta, ossia che l’unica strada percorribile, per ristorare i cittadini coinvolti, è quella di  ricorrere alla fiscalità generale. Prima di questa sentenza, è bene puntualizzare infatti,  vi era stato il parere del Dipartimento delle finanze, del febbraio u.s., che chiariva ampiamente la questione. Male, a nostro avviso, ha fatto l’amministrazione comunale a non costituire, nel  Bilancio di previsione 2018, come invece hanno fatto tanti altri comuni che si trovano nelle stesse condizioni, un fondo dedicato ai rimborsi. Il Sindaco, avrebbe dovuto, nella sua azione politico amministrativa, utilizzare la “diligenza del buon padre di Famiglia” provvedendo in primis a sanare la questione dei rimborsi, e poi ad individuare criteri e modalità per la riduzione corrente della Tari. In realtà, l’amministrazione Molfetta, ha gestito sin dall’inizio tutta la vicenda in modo inaccettabile per i cittadini, le cui istanze sono state palesemente ignorate. Contrariamente a quanto hanno fatto altri Enti locali, nessuna comunicazione, nessuna assistenza ufficiale è stato offerta ai cittadini. Molti, per istruire le domande di rimborso hanno fatto riferimento a loro consulenti, tanti sono stati assistiti dai nostri associati ed attivisti sia nei Gazebo in Villa Comunale(Gennaio u.s.) che a domicilio.

Ora, al fine di scongiurare  possibili ricorsi, si spera  che già nei prossimi mesi  si giunga  ad una soluzione riprendendo  il bilancio di previsione con una variante ad hoc che preveda una quota per tali necessità. Magari, vista la difficoltà di reperire i fondi, si potrebbe pensare di dividere in due tranche la fase dei rimborsi, prima le quote 2014/2015 (entro il 2018), successivamente quelle 2016/2017 (entro il 2019).

Invitiamo, inoltre, i cittadini che non hanno ancora compilato la domanda di rimborso a farlo quanto prima ricordando che il diritto è soggetto a prescrizione.

        IL coordintore di Progettiamo Mesagne                              Il coordinatore di Mesagne Attiva

              Antonio Calabrese                                                    Angelo josè Pacciolla

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