Il bilancio di previsione del Comune "e i piccoli gialli" secondo le opposizioni.

Piccoli «gialli» nel bilancio di previsione del Comune di Mesagne, almeno a detta delle segreterie politiche di ProgettiAmo Mesagne e Mesagne Futura (fa specie l'assenza di Forza Italia) le quali, in vista delle prossime elezioni amministrative, martellano quasi ogni giorno la giunta comunale guidata da Franco Scoditti.

Intanto, il consiglio comunale previsto per oggi allo scopo di discutere proprio il bilancio è stato rinviato al prossimo mercoledì 8 ottobre. Motivazione ufficiale: la comunicazione del collegio dei revisori con cui si spiega che «stante la mole di documentazione necessaria siccome prevista dai nuovi principi contabili per gli enti in sperimentazione, non possono rilasciare il parere previsto dalla normativa vigente prima della seduta e, comunque, non prima di avere compiutamente acquisita ed esaminata tutta la documentazione necessaria allo scopo.

 

L'affondo dei due gruppi politici di centrodestra intende evidenziare talune incongruenze comparse in alcune voci di bilancio: «La situazione di approssimazione e inadeguatezza con cui viene amministrato il nostro paese da parte della giunta Scoditti si riflette in modo chiaro ed inequivocabile anche nella redazione del bilancio preventivo 2014 in corso di discussione in questi giorni. Dalla lettura dei documenti di riferimento, infatti, sono molte le “stranezze” presenti.

Nella commissione consiliare preposta, svoltasi qualche giorno fa, abbiamo chiesto lumi su alcune voci di bilancio non chiare e su altre addirittura fantasiose. Mortificante e imbarazzante è stato constatare che alle domande fatte in quella sede, su alcune precise questioni, non vi è stata alcuna risposta esauriente né da parte dell’assessore al ramo, né da parte dell’ufficio di ragioneria. In buona sostanza sembrava che quel bilancio fosse stato scritto altrove e non a Mesagne.

Ciò, a nostro avviso, è il termometro di quanto questa amministrazione sia allo sbando, e di come non esista più alcun ruolo di indirizzo e di controllo politico in questa città. Solo per fare qualche piccolo esempio: le spese per la promozione turistica sono passate da 56.000 euro del 2013 a circa 107.000 (somma di due capitoli, di cui uno di nuova denominazione); le entrate relative alle visite del museo sono state inserite in un calderone generale, piuttosto che essere indicate nel capitolo specifico di bilancio: alla faccia della trasparenza! Sempre nelle entrate compaiono contributi regionali per il conferimento dei rifiuti, circa 100.000 euro, e non è chiaro se queste somme sono state sottratte dal costo complessivo della TARI, prima di essere riversato sui cittadini; vi sono consistenti somme inserite nelle spese, in merito ad interventi su beni pubblici senza che vi sia il collegamento con le entrate, ma la voce più assurda e irreale, diciamo la ciliegina sulla torta, che sintetizza il tutto, è quella relativa alle presunte spese per la manutenzione della piscina comunale (!), di circa 10.000 euro; in buona sostanza spenderemmo dei soldi per manutenere una piscina fantasma.

La risposta dell’amministrazione? Probabilmente trattasi di (solito) refuso!». «Un abbaglio delle opposizioni», secondo il sindaco Scoditti, «la questione della «piscina fantasma: quei soldi, erogati dalla Regione Puglia e quindi contabilizzati in entrata, devono necessariamente essere iscritti tra le voci di uscita del bilancio perché utilizzati al fine di pagare i buoni sociali utilizzati per la piscina di Cellino San Marco».

Giuseppe Florio

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