LNG: per Di Schiena è "il successo di un metodo".

"il successo di un metodo"

Finalmente una buona notizia. Il Comitato portuale ha recentemente approvato la ratifica dell’atto di recesso dall’accordo sostitutivo di concessione del febbraio 2003 concluso con la British Lng per la costruzione di un rigassificatore nell’area di Capobianco.
E’ ora dovere della politica fare in modo che le destinazioni di tale area siano in linea con un modello di sviluppo che privilegi

sulle altre esigenze della città quella di fare del suo splendido affaccio sul mare e del suo prezioso porto naturale i punti di forza della propria economia col contestuale rilancio dell'agricoltura, del turismo, del distretto aero-spaziale, delle attività del manifatturiero, dell'artigianato e di tutte le piccole e medie imprese.


Il tutto con un impegno rivolto a rendere ambientalmente sostenibili i grandi impianti industriali esistenti.

Sappiamo bene che la cessazione dell'accordo sostitutivo di concessione, frutto anche di una scelta della società costruttrice interessata a liberarsi dei relativi costi, non equivale alla definitiva risoluzione del problema.
Ed è per questo che il movimento ambientalista ha ripetutamente chiesto e continua a chiedere al Ministero dello Sviluppo che eserciti i suoi poteri di autotutela per annullare l'autorizzazione alla costruzione dell'impianto a suo tempo concessa.


Così come lo stesso movimento non attenuerà certamente la propria vigilanza e continuerà a sollecitare la Regione e le amministrazioni locali ad adoperarsi perché finalmente sia posta una pietra tombale su una vicenda che ha pesato e pesa come una cappa di piombo sul futuro di Brindisi condizionandone in negativo lo sviluppo economico.

Nessun canto di vittoria quindi anche perché è nota la forza degli interessi che hanno fatto in questi anni il possibile e l'impossibile per mortificare le ragioni del nostro territorio.


Ma non vi è dubbio che la revoca della concessione segna il successo di un movimento che ha sempre inquadrato le sue scelte in un impegno rivolto a promuovere un più razionale e umano assetto dell'economia locale avendo come stella polare il convincimento che il diritto alla salute e il diritto al lavoro sono due beni assolutamente inscindibili in quanto parti integranti del primario e più ampio diritto alla vita e alla dignità della persona umana.



Un movimento, quello ambientalista locale, che sul piano del metodo si è sempre mosso seguendo due fondamentali direttrici: il rispetto e la promozione della legalità con la ripulsa di tutte le tentazioni estremistiche e violente anche solo nel linguaggio e la sua assoluta autonomia e indipendenza (senza quindi confusioni di sorta) rispetto a tutti i partiti e gruppi politici come condizione indispensabile per dare maggiore forza persuasiva alle proprie ragioni e per stabilire con le istituzioni e le stesse forze politiche positivi rapporti di dialogo e di collaborazione. 



Michele Di Schiena

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