Lunedi 3 Dicembre alle ore 09.30, presso l’Auditorium del Castello di Mesagne, verrà proiettato il film “UNA VOLTA NELLA VITA”, tratto da una storia vera.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra i ragazzi dello SPRAR di Mesagne, le classi quinte della scuola primaria Borsellino e i ragazzi del liceo Epifanio Ferdinando.

Il tema dell’integrazione, dell’inclusione, molto dibattuto in questo periodo, vede coinvolti tutti affinché vengano valorizzate le differenze e il dialogo per costruire maggiore coesione e consapevolezza sociale. Grazie a questo percorso, gli studenti possono imparare a conoscere le diversità culturali e religiose e superare le reciproche diffidenze e differenze, sentendosi responsabili di un futuro comune. La scuola diventa un laboratorio di convivenza e nuova cittadinanza. I bambini, futuri adulti saranno i veri protagonisti del cambiamento e il messaggio di speranza che insegnanti ed educatori vogliono trasmettere è contribuire a costruire una società integrante ed integrata.

*** scheda del film ***
UNA STORIA VERA CHE UNISCE I DESTINI DEGLI OFFESI DI IERI E DI OGGI. UN RAGAZZO MUSULMANO DELLA PERIFERIA PARIGINA DI FRONTE ALL'OLOCAUSTO.
Siamo al Liceo Léon Blum, Créteil, banlieue parigina: una miscela esplosiva di etnie, confessioni religiose e conflitti sociali. Nella classe più difficile della scuola la professoressa di storia, Anne Anglès, invece di capitolare come molti altri colleghi di fronte al malessere di questi adolescenti, propone loro un progetto comune: partecipare a un concorso del Ministero dell'Istruzione sul tema del genocidio ebraico. Una missione pressoché impossibile per una classe a maggioranza musulmana, dove la Shoah lascia indifferenti, quando non viene palesemente negata. Dapprima riluttanti, gli studenti accettano infine la sfida. Vinceranno il concorso e la loro vita cambierà per sempre. Questa incredibile storia vera, che ha commosso la Francia, è raccontata da uno di loro, Ahmed Dramé. Una favola moderna di riscatto e trasformazione, una vicenda attualissima che trasmette un messaggio di speranza: è possibile, nonostante le difficoltà, sfuggire a un destino apparentemente segnato. «Sono della banlieue, vengo da una famiglia islamica, e ho scritto un libro e un film sulla Shoah» Ahmed Dramé «Una penna felice al servizio di una storia sorprendente» Le Monde «Uno sguardo di speranza sulla banlieue» Le Figaro

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