Città di Mesagne: risposta interrogazione ex art. 32 Statuto comunale. Situazione bilancio comunale

In riferimento alla interrogazione in oggetto si comunica quanto segue:

 

La Corte dei Conti (sezione regionale di Controllo per la Puglia) è un tribunale civile decentrato che per conto del Ministero degli Interni esamina l’andamento dei conti pubblici di tutti i Comuni di Puglia, valuta la legittimità dei documenti contabili ed il buon andamento della finanza locale. Ha un Giudice Istruttore che esamina gli atti, istruisce le pratiche, chiede chiarimenti ed integrazioni ed un Collegio Giudicante che li giudica e assume i provvedimenti conseguenti. Sulla base dei rilievi posti o delle illegittimità eventualmente riscontrate, la Corte può assumere una serie esponenziale di provvedimenti che vanno dalla semplice indicazione dei meccanismi di autocorrezione dei conti, ai provvedimenti sanzionatori (interdizione/preclusione di programmi di spesa non sostenibili: blocco delle assunzioni, delle consulenze, delle spese di rappresentanza eccetera) fino al così detto “dissesto guidato” con la segnalazione in Prefettura e la richiesta di commissariamento dell’Ente.

Gli atti che produce la Corte sono indirizzati al Sindaco in quanto rappresentante legale pro tempore dell’Ente, e per esso al dirigente degli uffici finanziari e al Collegio dei Revisori del Comune. Si tratta quasi sempre di atti molto complessi che richiedono una buona conoscenza delle leggi e delle procedure contabili e che impegnano lungamente gli uffici finanziari i quali sono chiamati a rispondere alla Corte nei tempi richiesti e a derubricare in un linguaggio comprensibile il senso di missive spesso criptiche per i non addetti ai lavori.

Il Comune di Mesagne è sotto inchiesta dal 2015 ed ha ricevuto una serie lunghissima di atti, di richieste di integrazioni e di spiegazioni riferiti ai consuntivi del 2012-13 e soprattutto al consuntivo 2014. Questa lunga istruttoria non si è conclusa con le nostre risposte epistolari ma ha portato il Comune di Mesagne a giudizio in adunanza pubblica il 5/10/2017. A questa fase dibattimentale, cui ha partecipato il sindaco, il segretario generale oltre al responsabile dei servizi finanziari, ha fatto seguito la trasmissione deliberazione n° 139/2017 in cui la Corte esplicitava gli elementi di criticità dei bilanci esaminati e imponeva l’obbligo per il Comune di rispondere in Consiglio Comunale, entro i 60 giorni successivi, assumendo impegni stringenti per una radicale correzione di rotta.

Quali le criticità strutturali segnalate in delibera dalla Corte?

  • Reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria e deficit strutturale di cassa;
  • Scarsa capacità di riscossione soprattutto sul fronte delle entrate tributarie;
  • Mancato contenimento della spesa corrente;
  • Violazione del parametro deficitario n. 4 (aumento sovra soglia 40% dei residui passivi provenienti dal titolo 1° delle entrate correnti rispetto agli impegni previsti nella spesa corrente);
  • Ritardo nella tempestività dei pagamenti.

I primi tre punti rappresentano, invero, l’ossatura su cui si incardina una crisi strutturale della gestione finanziaria del Comune che parte dal 2013 e perdura stabilmente fino ad oggi. Non entro nel merito di questi punti su cui vi è stata una ampia e approfondita discussione in sede di Consiglio Comunale.

Il Consiglio Comunale risponde alla Corte approvando la famosa delibera n° 5/2018 dell’11/1/2017 nella quale sostanzialmente recepisce tutte le osservazioni poste dalla Corte e annuncia una serie di provvedimenti correttivi che mirano a correggere nel tempo quelle anomalie soprattutto attraverso:

-L’esternalizzazione ad Agenzia delle Entrate della riscossione volontaria delle entrate tributarie;

-L'aumento della capacità di riscossione generale dell’ente con una serie di provvedimenti specificati;

-Unpiano di alienazione del patrimonio immobiliare;

-Un pianodi razionalizzazione della spesa che impone altresì di rientrare nella regolarità contabile del parametro n° 4 e di garantire la tempestività di pagamento dei debiti regolarmente esigibili.

Eravamo a questo punto a gennaio u.s. poi la discussione è ancora proseguita sulle stesse traiettorie in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo 2018 (marzo) e consuntivo 2017 (giugno).

Il 12 luglio u.s. il magistrato inquirente della Corte dr.ssa DeCorato avvia l'istruttoria sul rendiconto 2015 e chiede seguenti chiarimenti e integrazioni su:

-Risultato di amministrazione: chiede di dettagliare sul metodo di calcolo dei fondi di accantonamento rischio crediti e chiede perché non sono rendicontati i contenziosi ancora in essere e gli accantonamenti ad essi riservati;

-Flussi di cassa: evidenzia uno squilibrio di cassa per la parte corrente dovuto all’anticipazione di tesoreria che continua ad esser elevata soprattutto per la bassa riscossione delle entrate tributarie e delle entrate da trasferimenti correnti sia in conto competenza ed in conto residui;

-FPV: chiede conto della quantificazione e della gestione FPV ma soprattutto della mancanza dei crono programmi e delle rispettive fonti di finanziamento per opere pubbliche programmate in conto capitale;

-Evoluzione FCDE e gestione dei residui: chiede quale metodo gli uffici finanziari seguono nel calcolo del FCDE in fase di ri accertamento ordinario dei residui attivi 2015 e straordinario dei residui 2014, chiede elenco e motivazioni per cui vengono stralciati i crediti ormai inesigibili;

-Contrasto all’evasione tributaria nelle fasi di accertamento e riscossione: chiede di sapere se gli impegni presi in delibera sono stati rispettati e qual è la situazione aggiornata sulla riscossione dei ruoli ordinari e di evasione delle entrate tributarie;

-Rapporto sulla tempestività dei pagamenti se e quali debiti sono stati onorati e se vi è stato un adeguamento della struttura organizzativa per far fronte al pagamento delle opere e delle forniture ancora esigibili;

-Chiede inoltre conto dei debiti fuori bilancio, somme per accensione di mutui, atti di transazione.

Il Comune di Mesagne, entro il termine ultimo fissato e cioè entro il 15/9/18, risponde alla Corte con una nota PEC a firma congiunta del dirigente e del sindaco ed invia una serie di allegati di natura tecnico- contabili, compresa la relazione dei Revisori che licenziava con parere favorevole il rendiconto 2015 come peraltro tutti i rendiconti su cui si è fin qui espressa. Sia la nota di risposta sia gli allegati richiesti sono naturalmente atti pubblici che ognuno può visionare e su cui io non mi soffermo. Questo lo stato dell’arte. Nessuna ulteriore convocazione a giudizio, nessun decreto di dissesto o di pre-dissesto (almeno fino ad oggi).

Ma esiste un rischio default seppur potenziale? E cosa sta facendo il Comune per scongiurare questa ipotesi? Il Comune sta cercando faticosamente di attuare i correttivi che il Consiglio Comunale ha licenziato ma la strada è lunga e faticosa, riguarderà questa legislatura e quelle che seguiranno.

È stata avviata la esternalizzazione della riscossione volontaria dei tributi maggiori, ma i frutti non possono registrarsi in così breve tempo anche perché il dato congiunturale di crisi economica del paese non si è modificato per cui c’è tanta gente che non può pagare e non pagherà all’ Agenzia così come non ha pagato al Comune. I dati SIOPE relativi all’entrate tributarie compresi i fondi perequativi dello Stato fatte registrare nel 2016 e nel 2017 si equivalgono (13,3 — 13,9 ml di euro) mentre nel 2018 siamo intorno ai 7 ml di euro fra competenza e residui incassati in linea con lo storico. In particolare: IMU 1.7 ml, TASI (fra abitazione principale e fattispecie diversa) quasi 700.000 euro, TARI 1 ml circa, IRPEF quasi 900.000 euro mentre dal fondo perequativo dello Stato abbiamo incassato già 2,2 milioni. Possiamo dire in conclusione che vi è un trend consolidato delle entrate tributarie e contributive che in competenza si attestano in genere sul 60% del carico previsto.

Sul fronte dell’accertamento evasione ruoli anni pregressi non vi sono né lacune ne ritardi. Ad oggi dai prospetti risulta per es. che sul recupero evasioni ICI/IMU anni pregressi abbiamo incassato circa 1,2 ml mentre 2,7 sono le somme in conto residuo. Sul recupero TARSU anni pregressi abbiamo incassato circa 900.000 euro mentre circa 500.000 sono a residuo.

Abbiamo mappato gli immobili da alienare implementando il piano triennale delle alienazioni, ma i beni più potenzialmente redditizi cioè Masseria Belloluogo e Convento dei Domenicani non hanno ad oggi mercato. Per cui poco sta entrando dalle alienazioni. Sul patrimonio c’è il monitoraggio costante e l'emissione di atti conseguenti per il recupero di morosità nel pagamento degli affitti, così come c’è il monitoraggio delle concessioni commerciali e di aree pubbliche con l’invio di sanzioni che però, nella stragrande maggioranza dei casi, finiscono a ruolo e non sono tempestivamente riscossi.

Abbiamo invece irreggimentato il controllo delle utenze e almeno per le utenze AQP abbiamo rendicontato debiti per 4 mila euro a fronte dei 80.000 richiesti. Stiamo per mettere a regime la telefonia ed abbiamo in animo di realizzare un progetto di risparmio energetico con la sostituzione a led delle lampade dell’illuminazione pubblica. Stiamo per rivedere il costo degli oneri di costruzioni anche se è improbabile che si possano fare degli aumenti consistenti su un fronte quello dell’edilizia che faticosamente stenta a ripartire.

Abbiamo inviato ordinanza ingiunzione di pagamento ai comuni dell’ambito per morosità nel pagamento delle quote di cofinanziamento e fuori budget anni pregressi. Il comune di Latiano si è opposto e si sta approfondendo davanti al giudice il merito delle richieste economiche, mentre i comuni di Torre e Torchiarolo non si sono opposti nei tempi previsti. Sia chiaro che la partita è ancora lunga ma è stata avviata e sarà proseguirà perché le morosità continuano e si mantengono ad oggi intorno ai 700.000 euro. Abbiamo riscosso i crediti da altri comuni per le rette ricovero cani, e le somme dovute per occupazione del sottosuolo pubblico da impianti fotovoltaici.

Abbiamo ridotto di gran lunga i tempi di attesa per il pagamento delle fatture arretrate e ci siamo tolti gran parte del debito accumulato negli anni.

Persiste invece immutato il ricorso all’anticipazione di tesoreria (ultimo dato rileva che siamo intorno ad uno scoperto di circa 5,5 ml) che certamente non si riuscirà a ripianare entro l’anno finanziario in corso. Non c’è un piano organico di razionalizzazione della spesa corrente, un adeguato controllo di gestione e i tagli alla spesa improduttiva si sono determinati estemporaneamente per interventi puntiformi non organici (riduzione spesa del personale per cessati o pensionamento, taglio delle spese di rappresentanza, tagli nell’uso del parco mezzi, dismissione locazioni immobiliari inutili, eccetera).

La messa in atto di queste misure non è semplice e presuppone un cambio culturale radicale a 360° che deve coinvolgere tutti: dal sindaco ai suoi assessori che sono il primo input a nuovi e magari non programmati impegni di spesa, agli uffici finanziari che debbono costantemente coordinare e monitorare i centri di costo, alla struttura tecnica che deve uniformarsi al cambiamento imposto dall’armonizzazione e che deve imparare a produrre un monitoraggio costante delle entrate e delle spese di settore per dare contezza agli uffici finanziari della situazione in tempo reale. Naturalmente c’è bisogno di tempo, perché vi sono condizioni oggettive che frenano la ripresa economica e finché c’è la contrazione dei trasferimenti correnti ed il mancato introito delle tasse non ci può essere alcun risanamento. Né il risanamento può essere affidato alla riduzione della spesa corrente poiché questa oltre un certo limite non può andare se si vuole governare in condizione di pace sociale. Pensate a cosa vorrebbe dire se noi adottassimo in maniera drastica le linee guida regionali per i servizi rivolti ai disabili o agli anziani o ai diseredati scoppia la rivoluzione sociale e l’amministrazione muore soffocata dall’opposizione sociale prima che da quella politica. Quindi i tagli o i sacrifici richiesti debbono essere graduali e non colpire acriticamente tutti come si potrebbe fare magari aumentando su tutti la pressione fiscale o introducendo nuovi balzelli. Per onore di verità gran parte delle criticità che si rincorrono nel tempo io li ho segnalate in tutte le sedi proprie molto prima della sentenza della Corte. Li ho segnalate in Consiglio Comunale e nelle commissioni consiliari in occasione dell’approvazione del bilancio di previsione 2016-18 e dei consuntivi 2015/16/17 ed in ogni occasione d’incontro con le istituzioni pubbliche. Li ho comunicati all’intera cittadinanza nella festa patronale 2016 ed in ogni altra occasione utile. Credo di aver rappresentato, per la prima volta senza infingimenti, la gravità di una situazione che se non adeguatamente corretta avrebbe portato l’Ente al default. Mi rendo conto che a quel tempo sarò sembrato ai più un eretico che bisognava zittire. Costato con qualche riserva che oggi al contrario si è scatenata una sorta di frenesia collettiva o di panico a scoppio ritardato che non si spiega.

Questa la linea politica adottata fin qui con grande fatica e con grande senso di responsabilità. La situazione economico-finanziaria dell’Ente è stazionaria, ma non siamo fuori dal tunnel perché le misure di risanamento sono parzialmente partite e i risultati si potranno giudicare solo nel medio lungo termine se persiste la determinazione e la responsabilità di tutti.

Città di Mesagne

Servizio Affari Generali ed Istituzionali Ufficio Segreteria

Prot. 31803 Rif.

Mesagne, 12 ottobre 2018

Oggetto: Risposta interrogazione ex art. 32 Statuto comunale.

Situazione bilancio comunale

La risposta è indirizzata a:

AI Movimento

“Progettiamo Mesagne”

dott. Antonio Calabrese Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AI Sig. Angelo Josè Pacciolla

“Meetup Mesagne 5 Stelle”

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Mesagne

e, p.c.

-AI Presidente del Consiglio comunale Avv. Giuseppe Semeraro

Ai Sigg.ri Capigruppo:

-GRUPPO MISTO - Dimastrodonato Salvatore Carmine

- “LA MIA CITTA”-MOLFETTA SINDACO - Matarrelli Antonio

- LISTA CIVICA VIZZINO - Vizzino Luigi

-MESAGNE AL CENTRO - Castrignanò Gianfrancesco = MESAGNE DOMANI - Esperte Antonio

-MESAGNE per GUARINI SINDACO - Resta Mauro Antonio

-PARTITO DEMOCRATICO-IO CI CREDO - Mingolla Francesco

-POMPEO SINDACO - Lenoci Vito

-PROSPETTIVA MESAGNE - Campana Francesco Alessandro

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.