Guarini (civico 26) sui diritti dei lavoratori

Recentemente il dibattito pubblico sulla riorganizzazione della struttura amministrativa del Comune si è arricchito con alcuni interventi autorevoli

che alludevano al rischio di vedere intaccati i diritti dei lavoratori, che appartengono ad un principio costituzionale e di conquista sociale, inderogabile. Tutti si ispirano a tale principio, anche coloro che ipocritamente lo utilizzano per accrescere il proprio consenso elettorale, ed è pressoché certo che nessuno ha interesse a metterlo in discussione, men che meno in ambito locale.

Nessun moderato può pensare di mettere in discussione il principio dei diritti dei lavoratori. E possiamo credere che non lo pensi neppure questa Giunta in carica, che pure ha l’attitudine all’improvvisazione ed ama particolarmente l’effetto mediatico.

Ma l’apparato amministrativo del Comune di Mesagne non è ottimizzato. E invece noi tutti abbiamo un dannato bisogno che lo sia, perché le risorse disponibili non ammettono sprechi, perché i servizi ai cittadini devono essere massimizzati in termini di priorità, di modernità, di efficienza, di correttezza.

La questione non è la messa in discussione dei diritti dei lavoratori; la questione è discutere pacatamente ma risolutamente dei doveri che ciascun lavoratore ha nei confronti della propria amministrazione. E se pensiamo ai doveri dei lavoratori, implicitamente alludiamo ai servizi che ciascuno di loro, singolarmente o in team, deve assicurare alla cittadinanza.

Ecco, questo ha la centralità dell’attenzione. Abbiamo bisogno che i servizi vengano ben descritti e priorizzati, che venga stabilita la forza lavorativa quantitativamente e qualitativamente necessaria per la conduzione di ciascuno di essi, e che vengano ben definiti compiti e responsabilità di ciascun lavoratore.

Tutto questo deve essere fatto bene e subito, girandosi il meno possibile per guardare al passato, all’assetto esistente. Deve essere fatto bene e subito perché i cittadini possano ricevere i servizi che oggi sono necessari e per i quali pagano una montagna di tasse, perché è necessario che il Sindaco possa contare su un apparato amministrativo efficace, se vuole sperare di realizzare quello che dice, ma anche perché ciascun dipendente possa godere della dignità e della gratificazione che il suo specifico impegno meriterebbe.

È del tutto evidente che si tratta di un processo molto delicato che esige massima attenzione ed onestà intellettuale, senza condizionamenti o eventuali conflitti di interesse. Ma è altrettanto evidente che qualsiasi Sindaco ha non solo il dovere ma soprattutto l’interesse ad ascoltare tutti coloro che possono apportare un contributo di conoscenza, competenza ed esperienza, primi fra tutti le parti sociali, proprio perché non si dica che l’ingegnere non può dire al medico come curare il malato.

E non può sfuggire a nessuno, anche, che a conclusione del processo decisionale è il Sindaco e solo lui che, sulla base delle risultanze della concertazione, perfeziona i provvedimenti rispondendone direttamente dal punto di vista legale ed amministrativo, e rendendone conto al Consiglio Comunale.

È un processo lineare e trasparente che si deve fare bene e subito. E si può fare nel pieno rispetto di tutti, primo fra tutti i diritti ed i doveri dei lavoratori.

Emilio Guarini

Consigliere comunale Civico 26 Mesagne

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