Abbattimento delle barriere architettoniche: verso la rimozione degli ostacoli che condizionano la vivibilità urbana

Risale ormai al 1986 la legge che istituiva l’obbligatorietà del PEBA, il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche:

si tratta di un ritardo colpevole che l'attuale Amministrazione Comunale ha ritenuto di inserire tra le priorità in agenda da recuperare. Peba e Pums, il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, dovranno trovare perfetta integrazione con la prossima redazione del Pug, il Piano Urbanistico Generale, uno strumento che dovrà dunque essere coerente con i bisogni di tutti.

A tal proposito, si è intanto conclusa la fase di rilevazione delle barriere architettoniche presenti nella nostra città. È stata effettuata una ricognizione puntuale che servirà alla redazione del PEBA, propedeutica per accedere alle risorse necessarie alla realizzazione degli interventi.

Come è stato spiegato dall’architetto Stefano Maurizio - professionista tra i massimi esperti italiani in materia, incaricato per la città di Mesagne alla redazione dell’importante strumento urbanistico - sono stati analizzati i 32 edifici di proprietà comunale e 22 chilometri di vie: sono stati individuati 1.180 ostacoli nelle strutture pubbliche, 1.600 ostacoli lungo i marciapiedi. Ad ogni barriera censita – gradini, buche, radici affioranti, rami sporgenti – è stata attribuita una codificazione che esprime la modalità di intervento per il superamento della barriera stessa ed il relativo costo.

Come spiegato durante la conferenza stampa che ha dettagliato gli approfondimenti sin qui elaborati, l’abbattimento delle barriere architettoniche rappresenta una condizione essenziale per migliorare il benessere ambientale, utile ad incrementare i livelli di qualità della vivibilità urbana, con vantaggi per l'intera comunità.

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