La “faida” fra le sinistre mesagnesi. Primo Round: Le Primarie Regionali.

Era in letargo il nostro collaboratore Primula Blu. E' stato sufficiente il movimento delle primarie del centrosinistra per riscaldare la sua mano. Pubblichiamo volentieri il suo contributo.

In un panorama politico locale che si appresta ad immergersi nella campagna elettorale per le prossime amministrative,  in cui  vi è al momento una sola proposta di candidatura a Sindaco, quella di Pompeo Molfetta, portabandiera di una coalizione ancora in via di definizione sia negli uomini che nel programma,  fra una opposizione che stenta a capitalizzare il  dignitoso lavoro svolto in questi anni di controllo e contrasto all’amministrazione Scoditti,  divisa fra chi vorrebbe  un radicale rinnovamento nella classe dirigente, privilegiando il merito,  e chi invece reclama leadership vantando crediti politici oggi non più esigibili, si inserisce la “faida fratricida” dei centrosinistra mesagnesi.

Primo terreno di scontro le primarie regionali. La competizione di ieri,  ha rappresentano, infatti,  il primo appuntamento della lunga resa dei conti fra le fazioni in campo. Luogo delle fredda contesa l’Auditorium del castello normanno-svevo.  

Emiliano si è affermato con circa il 65% delle preferenze, seguito da Stefàno con il 30% e  terzo Minervini  con il 5%, ed  ognuno, fra correnti democratiche,  matarreliani e vizziniani, sicuramente leggerà  il risultato dandone una propria  interpretazione; tutti  vincitori, ovviamente; ci si aspetta qualche dichiarazione di circostanza degli organizzatori del tipo: ha vinto la partecipazione democratica e il centrosinistra! in realtà, dopo questa esperienza, resteranno le incomprensioni e le fratture fra i competitor e la lotta interna alla sinistra mesagnese continuerà, probabilmente, più accesa di prima fino alle elezioni della prossima primavera!

I contendenti di oggi sono gli stessi che in questi ultimi anni hanno governato, o meglio tentato di governare, da separati in casa, la città messapica. Ed ecco che nell’approssimarsi dell’ora del giudizio elettorale,  le tensioni accumulate durante i primi anni di consigliatura, salgono a dismisura e si assiste ad uno scambio di accuse reciproche, ad un imbarazzante rimpallo di responsabilità in merito alla non certo esaltante esperienza della consigliatura Scoditti; così, i protagonisti della “faida rossa”, cercano formule rigenerative per riaccreditarsi davanti alla città.

In effetti la febbre sale. Si rischia di perdere le preziose chiavi del palazzo; bisogna ricorrere ai ripari, ed è necessario inventarsi qualcosa; vi è bisogno di una idea, un idea brillante.

Ed Ecco la trovata geniale di una delle parti: un progetto  politico che  deve profumare di nuovo, si badi bene solo profumare di nuovo, poco importa che i protagonisti sono gli stessi di 20 ed anche 30 anni fa, fra ricicli, politiche riesumazioni e inaspettate aggregazioni. Il programma per la città? Si, certo eccolo: bisogna riportare Mesagne in serie A. Una frase ad effetto, piace agli elettori, certamente efficace(?). Dall’altro verso, per contrastare le “truppe nemiche” c’è chi cerca (molti per convenienza politica, pochi per una sincera voglia di cambiamento) di lanciare una nuova formula di centro-sinistra aprendolo ai movimenti civici, agli Stefaniani, aprendolo -  stendendo, se necessario, anche un tappeto rigorosamente rosso -   anche agli avversari più temuti e più agguerriti, pur di  non morire(politicamente), pur di non consegnarsi, magari col solo onore delle armi, al “compagno romano”.  

La domanda ora nasce spontanea, diceva Antonio Lubrano, famoso conduttore di una fortunata rubrica televisiva di qualche anno fa: fra i due contendenti, ci sarà il terzo (o terzi)che godrà? Ai cittadini mesagnesi l’ardua sentenza!

Primula Blu

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