Nasce l'era Renzi! (di Homo videns)

Nei giorni scorsi abbiamo forse assistito alla fine di Grillo; lo show-man continuerà, certamente, a fare spettacolo… ma, a nostro modesto avviso, la sua stella è destinata al tramonto. Infatti: 1-non voleva partecipare alle consultazioni con Renzi; 2-il suo popolo lo ha sconfessato e costretto ad andarci; 3-lui ci è andato, ma solo per fare la sceneggiata, per fare spettacolo. Era questo che volevano i suoi elettori? Nove milioni di elettori volevano che Grillo facesse solo uno show? È vero che noi italiani siamo giocherelloni, ma non fino al punto di prendere in giro noi stessi. Anche gli elettori di Grillo hanno i loro figli disoccupati, fra i nove milioni ci sono operai di aziende in crisi, ci sono donne maltrattate nei luoghi della società, ci sono pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine mese. E può uno show risolvere i loro problemi? In diretta streaming abbiamo visto l’apoteosi della politica-spettacolo; ma ne abbiamo visto anche i limiti, ossia la sua vera consistenza: il vuoto, lo spazio di uno show.

 

È qui che Grillo ha terribilmente sbagliato: ha tradito il suo stesso popolo, e questo i nove milioni di elettori non glielo perdoneranno.

Adesso è in sella Renzi, è improbabile che qualcuno lo disarcioni, anzi quasi impossibile. Renzi ha una prateria davanti a sé, con il beneplacito di Berlusconi, della Confindustria, con il controllo (bulgaro) del suo stesso Partito. Ciò che conta è, soprattutto, il decisionismo giovanilistico; e conterà moltissimo l’assenza di un’opposizione.

Mancherà sia l’opposizione di destra, sia l’opposizione di sinistra; quella di destra per convenienza, quella di sinistra per inesistenza. Una prateria: è questo ciò che Renzi ha davanti. Dovrà stare attento più ai suoi errori che a quelli degli altri, più alle sue file che a quelle avversarie.

E i contenuti della sua azione politica, quali saranno? Ancora non lo sappiamo. Ha detto che farà la riforma elettorale in un mese, a marzo farà quella del lavoro; ad aprile quella della pubblica amministrazione, a maggio la riforma fiscale. Speriamo che a giugno ci dia 100 euro a testa e che a luglio ci paghi le vacanze! Non ci ricorda qualcuno?

Appare chiaro, però, che l’azione politica di Renzi è centrata tutta sull’aspetto istituzionale, non quello sociale o civile. Con chi farà le cose che dice (e che ancora non sappiamo)? Quali ceti sociali mobiliterà? Chi si muoverà a sostenere la sua spinta istituzionale? Quali saranno gli strati sociali, le classi, ed i cosidetti “corpi intermedi” dell’era Renzi?

 

Intanto possiamo solo dire questo: su sedici ministri uno solo proviene dalla società meridionale, Maria Carmela Lanzetta; non possiamo certamente annoverare il, pur siciliano, Alfano come espressione di alcun ceto sociale, se non quello politico. Ben sei ministri sono tosco-emiliani, e con Renzi sono sette. Gli altri otto hanno le loro radici da Roma in su. Quindici su sedici sono lontani dal Mezzogiorno! Ci dispiace rovinare la festa ai renziani, ma come si fa a festeggiare (noi meridionali) con un Governo così sbilanciato? Chi rappresenterà gli interessi meridionali? Nel Mezzogiorno c’è la più impellente necessità di cambiamento; chi la rappresenterà?

E, per finire, mai come in questa occasione la politica appare come quella attività dove non contano le capacità umane e professionali: l’esclusione della Bonino insegna. Che dire, poi, dell’esclusione della Kyenge? I leghisti già esultano!

Homo Videns

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