E alla fine Grillo fece le urinarie (di Homo Videns).

«… vi faccio vedere io…»- aveva detto l’uomo nuovo della politica italiana degli ultimi tre anni; anzi l’uomo forte, quello che aveva il plauso e il sostegno e la simpatia di oltre la metà degli italiani.

 

«…apriremo il parlamento come una scatoletta di tonno…»- aveva aggiunto.

Tutto questo avveniva prima che il movimento (cosidetto) 5 stelle prendesse il 25 % alle elezioni politiche del 2013. Fu talmente alto il successo, che né Grillo né Casaleggio furono capaci di capire che cosa fare, rimasero storditi. E persero l’apriscatole, stiamo ancora aspettando.

Ragazzotti di paese, investiti da un peso molto più grande delle loro spalle. Avevano fatto un terno, anzi una cinquina, gli era piovuta addosso una ricchezza inaspettata. Ma, come molti poveretti improvvisamente arricchiti, che dopo poco tempo si ritrovano sul lastrico per avere sperperato l’improvvisa ricchezza, così i pentastellati hanno vanificato la loro dirompenza.

In questi due anni hanno tentato molte volte di uscire dal tran-tran istituzionale e di fare qualcosa, tanto che alle Europee dell’anno scorso si giocarono il tutto per tutto: «o noi o loro!». Questa volta, fu talmente alto l’insuccesso, che rimasero nuovamente storditi.

All’Homo Videns (quello che si forma le sue opinioni sulla base della propaganda televisiva) sembra talmente evidente l’assoluta inconcludenza di quel movimento, che non mi sembra il caso di ricordarvi le varie “bambinate” fatte, dall’assalto ai tetti del Parlamento, alle espulsioni di stalinista memoria, ecc. ecc. ecc., fino all’imposizione di un cosidetto “Direttorio”, ossia sei “teste pensanti” che dovrebbero dirigere il movimento.

Chi li ha messi là,  a chi dovrebbero rispondere? Dovrebbero rispondere al Popolo, ai Cittadini; ma… a chi rispondono? Lo sapete, a chi rispondono.

E veniamo alle ultime “bambinate” (mi perdonerete, ma non riesco ad usare un termine  volgare, che forse ci starebbe meglio).

L’altra volta, quando fu rieletto Napolitano, scelsero Rodotà, e lo osannarono come un “giovanotto di una certa età, un uomo di grande onestà e competenza, ma perfino un bambinone con la lacrimuccia facile”; ricordate come lo osannò Grillo, no?

Questa volta nella loro lista hanno messo di tutto, perfino Prodi e Bersani, quelli contro i quali candidarono Rodotà.

Ora, qualcuno mi spiega perché questa volta di Rodotà non hanno fatto neanche il nome? Tra i dieci delle (cosidette) “quirinarie”  non lo hanno neanche inserito. E sapete perché? Mistero…

Oppure no… Dipende dal fatto che Rodotà non si è appiattito sul duo Grillo/Casaleggio e gliele ha cantate quando ha ritenuto di dargli qualche suggerimento? Mistero…

Fatto stà che le “quirinarie” di due anni fà sono state trattate come delle “urinarie”, delle cose “usa e getta”; mi spiace per Rodotà, ma il messaggio lanciato dal Direttorio è questo. Il messaggio pervenuto ai Cittadini, è questo. Avrebbero potuto, in questi due anni, inserire Rodotà sulla loro bandiera, far tesoro della sua cultura e della sua competenza, della sua sobrietà, della sua serietà. Niente! Ne hanno fatto carta straccia.

E se furono “urinarie” quelle di due anni fa, perché mai non lo dovrebbero essere anche queste? Anche perché questi mattacchioni di pentastellati hanno promosso, dopo Imposimato, sia Prodi che Bersani, ossia quelli a cui sparano continuamente ad alzo zero. Più “urinarie” di così!?

Imposimato, persona di grande livello morale e culturale, ha ricevuto –da destra e da sinistra– tante di quelle offese, per essere stato candidato a Presidente della Repubblica, che meriterebbe il risarcimento di diventare almeno Presidente del (cosidetto) Direttorio. Pensate che accadrà qualcosa del genere? Macché! A modesto parere dello scrivente, fra un po’ sarà messo nel dimenticatoio, nelle “urinarie” anche lui (spero di sbagliarmi).

Anche perché non sappiamo neanche se lo stesso Imposimato sia stato d’accordo ad essere candidato… Nulla di più facile che questa candidatura gli sia caduta fra capo e collo, all’improvviso. Gli auguro che non si ritrovi anche lui immerso in una “urinaria”, povero Imposimato, come Rodotà. Anche perché leggo, sul sito di Grillo, un’autorevole analisi secondo la quale l’elezione di Mattarella sarebbe una vittoria del M5S. Riporto, dal sito di Grillo, le conclusioni di questa analisi:

«Dunque, il M5s ottiene una discreta vittoria, anche se diversa da quella progettata:
1. ha stanato Renzi costringendolo a fare il nome prima dell’inizio delle votazioni
2. ha costretto Renzi a scegliere una persona decente
3. quindi ha sbarrato la strada ad Amato, Veltroni, Grasso ecc.
4. ha incrinato seriamente il patto del Nazareno»

La famosa mosca, appollaiata sul groppone del cavallo che ara la terra, si intesta metà del lavoro! Anche se non era proprio il lavoro che avrebbe voluto lei!

E Imposimato, scopriamo, non era lui la vera bandiera del M5S, era uno schermo per facilitare Mattarella. Come dire agli elettori pentastellati del web: “Urinarie per tutti! Anche per voi!”.

Ma quanti, come Rodotà (e, temo, Imposimato), sono caduti -in buona fede- nelle braccia di Grillo! Furono quasi otto milioni. Transfughi da Vendola, da Berlusconi, da Bersani, da Fini. La sinistra fu quasi azzerata da Grillo, i suoi elettori furono da lui risucchiati. Merito di Grillo, demerito di Vendola (non parliamo poi dei vari Migliore).

Occhio! - diceva un vecchio adagio popolare - “chi si corica con i bambini, alla fine si ritrova con il letto urinato”. L’Homo Videns lo sta riscoprendo piano piano, negli ultimi due anni, ma ancor più velocemente con le “urinarie”.

Homo Videns

P .S. su Mattarella: in queste condizioni, Presidente migliore non poteva esserci. E, anche se è forse presto per dirlo, all’Homo Videns piacerà la sua sobrietà.

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