Riso, patate e cozze (di Homo Videns)

Oggi sono andato a fare la spesa nel primo giorno dell’era “Brancameloni”.

Ho preso i miei 5.000 euro da sotto il materasso e sono andato a comprare il mio necessario per la famiglia.

Un chilo di patate, un chilo di riso, un chilo di cozze. Eh! già… riso-patate-e-cozze, il mio piatto preferito, specie in giornate come queste, quasi estive… – Eh, no! mi son detto – oggi ne prendo 2 chili, tanto i soldi ce li ho! No, anzi, tre chili. E allora… vai! 3 chili di cozze, e 3 chili di patate, e 3 chili di riso. Ho pagato, in tutto 13 euri, e mi sono ritrovato con 4987 euro. Contento di non aver speso quasi niente, vado allora al “frutta e verdura”.

–Rafé, dammi 2 chili di cicoria e 2 chili di finocchio! E giacché…, puru do’ chili di cachi e doi ti uva senza semi.

Mmuluni nni tieni, Rafé? –Ca comu, quiddi nno mancunu mai! E mmò ca quedda è vintu l’elezzioni, nnò tti dicu! Nni sta vvendu cchiussai ti prima!

Quant’eti?” –15 euri. –Capu ti cagnu… la verdura! Vabbé – mi son detto – cu ttutti sti sordi!

Ho pagato e mi son guardato in tasca: avevo ancora 4972 euri. E mmò, ccé mmi ccattu? Ah, lu vinu! (che con riso patate e cozze ci vuole). E li biscotti, lu latti, li detersivi. E dato che oggi è festa, na guantiera di pasti alla crema; anzi, doi. Me ne sono andato in giro per mezza Mesagne, di negozio in negozio.

E poi ho pensato di mettere 10 euri di benzina nel motore; e invece ne ho messi 20 euri.  –E la ricarica al telefonino, no? Altri 10 euri? Eh, no! almeno 20 euri..., dai!

Rozzula vota e ggira, mi sono ritirato a casa con 4865 euri. Mia moglie mi è venuta incontro: –Ccé ha ccattatu? ccé nnam’affari di tutti sti cosi? E pircé puerti tutti sti soldi ampiersu?  –Mamma mia! E cci la senti, moni!?

In quel momento mi sono svegliato. Menu mali: era solamenti nnu suennu.

Homo Videns

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