Ecco le idee del Pd per rilanciare la città.

Prima che con le liste, il Partito Democratico intende giocarsi la partita per il sindaco con un progetto politico convincente.

«Deve tornare la politica» è infatti il refrain ricorrente nella sede di via Roma, con ciò sconfessando i 5 anarcoidi anni dell'era Scoditti ma anche puntando diritto al cuore dell'operazione molfettiana “Diamoci una mano”, «coacervo di trasformismi e opportunismi, disinteressato dell'idea di città» secondo un anziano dirigente democratico.
La Gazzetta del Mezzogiorno è in grado di anticipare in esclusiva i punti salienti del programma PD, al momento ancora in bozza e quindi in via di definizione.

«Il programma rappresenta la volontà di favorire una svolta per avviare un cambiamento reale del volto e dell'economia della nostra città», si esordisce nelle 8 pagine del documento. «I nostri temi centrali sono l'eguaglianza e la solidarietà sociale; l'agricoltura e il suo rapporto con gli altri settori produttivi; l'educazione civica (dallo sport all'affermazione della legalità); l'ambiente e la sostenibilità; la creatività e il bello».

Per realizzare un'idea ambiziosa di città occorreranno fondi. «Dove troveremo le risorse?», ci si chiede. «Attraverso la lotta agli sprechi della Pubblica Amministrazione, la lotta all'evasione fiscale, l'attivazione di competenze per l'accesso a fondi nazionali ed europei, l'attrazione di capitali privati». Il documento è grossomodo suddiviso in 7 aree, che mutuano l'intitolazione dall'hashtag della campagna per il candidato sindaco Ninni Mingolla “‪#‎RipensiamoMesagne‬”. Così l'obiettivo è quello di “ripensare” il sociale, l'economia, gli spazi, il verde, il cuore (cioè il centro storico), lo sport, la partecipazione e la legalità.

Spiccano, tra le proposte programmatiche sociali, l'idea di sviluppare un progetto di locazione agevolata di immobili comunali da destinare ad attività imprenditoriali giovanili; di allestire un piano di mobilità finalizzato all'individuazione ed eliminazione progressiva delle barriere architettoniche; di nominare un consigliere aggiunto per il rapporto con i cittadini stranieri, per l'ascolto e la tutela dei loro diritti.

Se il programma non cambierà rispetto alla bozza, per l'economia il PD proporrà, tra le altre cose, di agevolare le aziende agricole dal punto di vista tributario, di realizzare un nuovo piano commerciale e di creare un brand “Mesagne” attraverso un progetto di marketing territoriale. Nell'ambito della riqualificazione urbana e dei grandi progetti, i democratici intenderanno riqualificare l'attuale pista ciclabile, ma anche i più importanti contenitori urbani in disuso: l'ex convento dei Domenicani, l'ex Prefettura, l'ex Cassa di Risparmio, la masseria Belloluogo. P

er una «Mesagne sostenibile» alcuni degli obiettivi saranno quelli di premiare i cittadini che producono meno rifiuti indifferenziati e di rendere efficienti sul piano energetico tutti gli edifici pubblici. Il tema del centro storico sembra particolarmente caro agli estensori del programma: per il cuore antico della città, infatti, prevedono di realizzare una cabina di regia a guida comunale che aggreghi associazioni, privati, esercenti ed operatori culturali che insistono in quella zona; un piano di recupero edilizio e di protezione dal dissesto idrogeologico; un piano commerciale connesso all'elaborazione di un piano del traffico cittadino e della sicurezza stradale, con l'identificazione di nuove aree di parcheggio; la rifunzionalizzazione di Piazza Commestibili con l'attrazione di iniziative di carattere privato che la riportino alla sua antica funzione di centro cittadino del commercio. Bilancio sociale e trasparenza amministrativa saranno utili ad implementare le buone pratiche nell'amministrazione comunale.

Giuseppe Florio

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