Forza Italia presenta la sua candidata.
Sabrina Didonfrancesco, candidata sindaco per il partito di Forza Italia, è una bella signora semplice che va sempre di fretta. Titolare di un patronato nel centro storico, è impegnata da mattina a sera a ricevere gente e sbrigare pratiche: sempre col sorriso, senza risparmiarsi, anche perché – come spiega il padre Pino con orgoglio - «vogliono parlare solo con lei».
Forte di questo radicato consenso popolare e di un carattere generoso e volitivo, Sabrina è sembrata la scelta più naturale per competere alle prossime elezioni amministrative. Questa sera, nell'auditorium del castello Normanno Svevo, la sua candidatura sarà presentata alla città.
Perché l'elettore mesagnese dovrebbe votarla?
«Scendo in campo perché credo di poter rappresentare la comunità di Mesagne come volto nuovo per una città nuova. La mia esperienza da consigliere e soprattutto il lavoro che svolgo in mezzo alla gente mi hanno permesso di maturare tale scelta e di conoscere bene le problematiche della gente comune. E poi, la sensibilità di una donna al governo permetterà di cambiare lo stile di tutta la città».
Forza Italia ha subito, durante la scorsa estate, una copiosa scissione di classe dirigente, ed oggi si presenta da sola: quali chances ha di diventare sindaco?
«Il nostro partito, dopo una lunga consultazione con le altre parti politiche di destra, ha maturato l’idea di presentarsi da sola poiché le incongruenze e soprattutto l’io di tanti esponenti che mettevano al prima posto gli interessi personali a differenza del bene comune, non ha portato ad una sola soluzione; i veti e le arroganze personali non hanno a che fare con la vera politica. Siamo qui a servire la città e non viceversa».
Che giudizio offre degli altri competitor?
«Non mi permetto di dare giudizi sugli altri candidati, ognuno di loro ha un modo diverso di vedere le cose poiché proviene da formazione e culture diverse, oltre ad avere caratteri diversi».
In consiglio comunale lei si è distinta per la costante messa in stato di accusa della giunta comunale, possibile che non ci sia un settore in cui non abbia ben amministrato?
«L’amministrazione Scoditti è stata totalmente fallimentare, il suo percorso politico interno e il continuo avvicendarsi di consiglieri comunali ed assessori hanno dimostrato la fragilità e le divisioni interne di un modo di pensare e di operare agli antipodi da un sano governo che, armonicamente, cerca di proseguire tutti insieme verso un unico obiettivo».
Mettiamo che venga eletta, quali sarebbero i suoi primi atti amministrativi?
«Il mio primo pensiero andrà alla gente ed alle famiglie, così come un'attenzione particolare verrà data alla viabilità, a progetti sulle attività produttive, alla riorganizzazione degli uffici pubblici, al potenziamento dell’ufficio dei servizi sociali».
In questa fase lei è affiancata da preziose presenze, tra cui ad esempio il vicecommissario cittadino Luigi Indolfi, una sorte di padre politico putativo. Da chi, tra coloro che la stanno sostenendo, vorrebbe farsi affiancare in una ipotetica squadra di governo?
«In questo momento non saprei quali nomi scegliere come collaboratori. Scendiamo in campo io e la mia squadra di candidati, soprattutto insieme a tutta la gente che mi vuol bene e mi rispetta per quello che sono».
Giuseppe Florio