Con le giuste riforme l’Italia potrebbe ritornare a crescere (di Luca Giordano).

Con I giusti investimenti nel settore del lavoro l’Italia potrebbe aumentare sul lungo termine il proprio PIL fino ad oltre il 10%. A dirlo è la Bce nel proprio bollettino economico pubblicato questa mattina.

 

Sembrano parole incoraggianti quelle della Banca Centrale Europea, ma sorge spontaneo allora chiedersi perché continuare a mantenere le attuali regole contenute nel patto di stabilità se abbiamo bisogno di investire?

Il patto di stabilità europeo, infatti, impone dei vincoli sulle spese pubbliche e rientrano, infatti, in quel famoso vincolo del 3% del rapporto deficit/PIL.

Lo dice anche la Bce. Quindi, il vero modo per ripartire è rilanciare con degli investimenti strategici, investimenti che non devono entrare a far parte del patto di stabilità. Durante il semestre di presidenza italiana alcuni passi in avanti sono stati fatti, ma molto c’è ancora da fare.

Il bollettino inoltre rileva come il piano di acquisti dei titoli di Stato abbia portato i titoli con rating più basso a una significativa diminuzione dei rendimenti. Oggi ad esempio lo spread[1] è pari a 105.65 punti base contro i 190 dello scorso anno.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro dell'Eurozona, “dovrebbe migliorare ulteriormente nel breve e medio periodo”, scrive la Bce, ricordando che la situazione occupazionale “sta migliorando gradualmente”. 

Luca Giordano

 

1) Lo spread è il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato taliani e i tedeschi.



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