Federconsumatori presenta i risultati dell'indagine del Progetto Salute.

L’indagine a campione realizzata nell’ambito del Progetto Salute, attraverso la diffusione di un  questionario  dedicato a comprendere come viene percepita dai nostri cittadini la qualità clinica, l’efficacia assistenziale e l’appropriatezza delle prestazioni mediche e chirurgiche, si è conclusa  consegnandoci, tra l’altro,  i seguenti dati.

Prenotazione Prestazioni oltre  2 mesi è         59,70 %

Valutazione dell’attesa Molto lungo è           42,54 %

 

Pulizia e comfort degli ambienti Inadeguato è        40,30 %

Molto inadeguato     è        11,19 %

Personale medico Adeguato                     è        63,43 %

Personale infermieristico Adeguato      è        52,98 %

Gentilezza e cortesia Inadeguato             è        33,58 %

Molto inadeguato         è        14,92 %

Disponibilità all’ascolto Inadeguato      è        39,55 %

Molto inadeguato     è        14,18 %

Disponibilità a dare informazioni e spiegazioni Inadeguato      è        42,54 %

Molto inadeguato         è        12,69 %

Ricovero. Ambienti del reparto Adeguato                è        46,79 %

Qualità dei servizi in camera Adeguato                  è          44,95 %

Qualità del cibo                   Adeguato            è         47,72 %

Inadeguato                  è        35,78 %

Molto inadeguato                 è          12,84 %

Rispetto della riservatezza Inadeguato             è        36,70 %

Molto inadeguato                   è        12,84 %

Valutazione in relazione alle aspettative Inadeguato         è        38,07 %

Molto inadeguato è        11,94 %

 

Chi risponde                         

Maschi                        è        50,75 %

Femmine                     è        49,25 %

 

Titolo di studio

Licenza media superiore è        45,52 %

Condizioni di lavoro

Occupati                                è           44,78 %

Residenza

Provincia di Brindisi      è        95,53 %

Stato civile Coniugati          è        60,45 %

Tra gli obiettivi del nostro Progetto vi era non solo quello di conoscere la percezione dei cittadini in ordine all’effettivo beneficio ottenuto dalle prestazioni sanitarie, ma anche quello di conoscere se  i Livelli Essenziali di Assistenza(Lea) siano  assicurati in maniera uniforme in tutto il territorio nazionale o se sia il reddito personale o l’appartenenza ad una area territoriale a determinare la possibilità di essere curati in maniera appropriata.

In ambito sanitario, i Livelli essenziali di assistenza  sono costituiti dall’insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.

Il fondamento di tale istituto è rinvenibile negli artt. 32 e 117 della Costituzione e nella stessa legge di istituzione del Ssn del 1978 che ha introdotto per la prima volta il concetto di  livelli di prestazioni sanitarie che devono essere garantiti a tutti i cittadini.

A seguito della riforma del titolo V della Costituzione si è poi previsto per le Regioni la possibilità di utilizzare risorse proprie per garantire servizi e prestazioni aggiuntive (ma mai inferiori) a quelle incluse nei Lea.

Questo comporta che i Lea possono essere diversi da Regione a Regione, fermo restando che quelli definiti a livello nazionale vengono garantiti in tutto il territorio italiano.

Tuttavia, il fatto che il nuovo quadro costituzionale ridefinisca l’ambito di applicazione dell’uguaglianza nell’attuazione dei diritti sociali mediante livelli essenziali delle  prestazioni, rende particolarmente delicata l’operazione di determinazione dei livelli in questione.

Tali livelli essenziali non possono essere intesi come prestazioni minimali, perché in tal modo si penalizzerebbero i valori fondamentali che ispirano il modello di stato sociale delineato nella prima parte della Costituzione.

In questo senso, la previsione costituzionale è tesa  a impedire che la nuova autonomia riconosciuta alle regioni si traduca in forti disuguaglianze territoriali nelle prestazioni sociali e in contenuti deteriori della cittadinanza sociale dovuti unicamente al luogo di residenza.

Pertanto, risulta evidente che la possibilità di contemperare un’ uniforme tutela del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale con le nuove competenze dei legislatori regionali  è strettamente connessa alle modalità con cui viene interpretata la disposizione costituzionale e concretamente esercitata dal legislatore che, troppo spesso, appare preoccupato più dalle conseguenze finanziarie connesse alla determinazione di tali livelli essenziali che dalla necessità di assicurare a tutti i cittadini eguali prestazioni concernenti i diritti fondamentali.

Sulla tutela di questi diritti fondamentali la nostra Associazione rende disponibili sportelli dedicati ad accogliere le istanze dei cittadini che possono essere sostenute con  specifiche iniziative della Federconsumatori Brindisi, anche avviando azioni collettive per quei cittadini che subiscono una lesione del diritto alla salute dall’inefficienza e/o da  inadempimenti di obblighi di legge da parte delle ASL e delle Aziende ospedaliere.

COMUNICATO STAMPA FEDERCONSUMATORI BRINDISI

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