A Lecce la fera ti Santa Lucia (Erika Giordano)

A Lecce come ogni anno la fera ti Santa Lucia apre i battenti ai presepi ed ai pastori, ossia alle opere che artigiani locali, veri e propri artisti, compongono durante tutto l’anno

e che vengono esposti e messi in vendita.

Anche quest’anno la fera è stata inaugurata la vigilia dell’Immacolata, il 7 dicembre e resterà aperta fino a giorno 24 dicembre vigilia di Natale con tutti i migliori pupari e presepisti salentini:  Tonino Grazioli, Santacroce Russetti, Cosimo Iaconisi, Antonio e Simona Russetti, Alessandro MIglietta, Antonio Leone, Salvatore Fazzi, Cesario Savinelli, Tommaso Masciulli, Tonino Alvisi solo per menzionare i più conosciuti.

E non poteva mancare l’annuale pubblicazione “Lu  Puparu”, il numero unico – Anno XXIII – a cura degli amici delle Tradizioni “Roberto Monaco” in collaborazione con “L’Associazione Pupari Salentini”, che è diventato l’appuntamento cartaceo annuale, ormai collezionato da cultori del presepe salentino.

La redazione coordinata dal direttore Oronzino Invitto annovera come collaboratori Giorgio Coppola, William Fiorentino, Tonino Grazioli, Marcello Lamosa, Anna Rita Maggipinto, Gino Maragliulo, Francesca Rizzo, Paolo Stanca. La pubblicazione è composta da 20 pagine in un formato A3 elefante e riporta i saluti (Arcivescovo Michele Seccia, Sindaco Carlo Salvemini, Assessore Paolo Foresio e direttore Oronzino Invitto), all’intervista (On. Giacinto Urso) le riletture (Frammenti domestici leccesi, Buoni figli un po’ …  vivaci da “Il tempo degli AEA” di Totò Vergari ed i presepi in miniatura di Tonino Grazioli da “Il presepio” marzo 2008 di Luigi Bombelli) ed alcuni sprazzi natalizi con autorevoli e pregevoli contributi come: Ue’ ssai comu se face nnu presépiu? Di William Fiorentino;  La solidarietà “Ndora te Purpette” di Paolo Stanca; Giuseppe De Dominici, poeta e letterato, uomo di spirito e d’azione di Ludovico Malorgio; Invito a tavola in età medievale di Ida Blattmann D’Amelj; Ancora dialetto? Perché? Dalla prefazione di Giovanni Invitto del libro “Inni canti all’autru mundu: lu ‘Nfiernu e lu Paraisu” di Gino Maraiulo; Giuseppe Manzo l’artista di Antonio Manzo; Le cartapeste del Convento dei Padri Passionisti a Novoli di Mario De Marco; Ritratto di Pino Povero poeta leccese di Paolo Leucci; La recita di Antonietta Caretto Greco; No, noi facciamo l’albero di Raffaele Polo; Natale, festa di Gesù, dei doni, della famiglia, dell’amore di Gina Pennetta; Antichi mestieri salentini di Aduino Sabato ed uno spazio molto ricco dedicato ai poeti.

Il prodotto finale di questa pubblicazione ricostruisce l’atmosfera del Natale salentino e gli articoli sono di piacevole oltre che pregevole fattura, che nel tempo rimarrà un gradito ricordo per tutto quello che si è potuto vedere alla mostra.

Quest’anno il tutto è stato organizzato presso il Castello Carlo V in locali ampi che permettono una disposizione del materiale in mostra in termini logistici migliore di quelle degli ultimi anni organizzate presso il convento dei Teatini.

Statuine in terracotta, pastori in cartapesta, sono gli oggetti più ammirati e non mancano presepi originali realizzati con materiali naturali come legno, sughero, muschio.

La mostra rimarrà aperta fino al primo pomeriggio della vigilia di Natale, il 24 dicembre e non si esclude, come fu deciso lo scorso anno, di prolungare il tutto fino al 6 gennaio giorno dell’Epifania.

10.12.2018

Erika Giordano

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