Sabato 15 febbraio alle 18 al frantoio ipogeo serata dedicata allo scrittore e poeta Antonio Verri.

Gli abitanti di Caprarica di Lecce restarono meravigliati nel vedere tanta attenzione rivolta ad un loro concittadino, il giorno dei funerali di Antonio Verri, il 10 maggio del 1993. Vennero da ogni parte a rendergli omaggio, lo scrittore e meridionalista Vittore Fiore tenne l’orazione funebre, per circa 1 mese arrivarono nella sua casa lettere e messaggi di cordoglio anche da paesi sudamericani ed europei. Verri aveva costruito negli anni, con la sua frenetica attività letteraria ed editoriale, una rete di scambi, di incontri, di ponti che dal Salento portavano in Europa ed anche fuori.

Scomparso a soli 44 anni in un incidente stradale mentre tornava a casa, Antonio Verri è stato uno scrittore, poeta e animatore della scena letteraria salentina dalla fine degli anni ’70 agli inizi dei ’90. In quegli anni si dedicò anima e corpo a innumerevoli progetti editoriali, da “Caffè Greco” al “Pensionante dè Saraceni”, passando per il “Quotidiano dei poeti”, un’operazione editoriale quest’ultima unica ed impensabile: per 12 giorni consecutivi questo quotidiano fatto di sola poesia e stampato a Maglie, fu distribuito contemporaneamente attraverso una serie di collaboratori amici e militanti, in una decina delle principali città italiane, Roma, Milano, Napoli, Bari, Trento etc. Su una di queste riviste, Verri pubblicò nel maggio ’82, il suo testo lirico più conosciuto, indiscutibilmente il suo manifesto poetico “Fate fogli di poesia, poeti”, un affresco del suo impegno letterario, disinteressato e senza compromessi con il potere. Autore dei libri di poesia “Il pane sotto la neve” e “La betissa” e di opere di narrativa “Il fabbricante di armonia”, “I trofei della città di Guisnes”, “Il naviglio innocente”, “Bucherer l’orologiaio”, ascrivibili al filone del postmodernismo, Verri ha lasciato in eredità un condensato di creatività, non del tutto esplorato e rappresentato da testi in cui la scrittura lirica e barocca si fa canto trasognato di una terra amata, mai abbandonata, ma che lascia sulla pelle ferite profonde. Non è un caso che Verri abbia avuto come riferimento letterario imprescindibile Vittorio Bodini, altro poeta salentino della generazione precedente, legato alla terra in un rapporto viscerale di amore/odio; Verri ha celebrato nei suoi versi il grande poeta ispanista salentino: “Davanti non abbiamo altro/che la nostra terra/la stessa terra vergine/su cui Bodini/intendeva operare/(ed è nostro grande padre/se vogliamo cercarci dei padri)/creando dal niente/incidendo appunto/questa sua verginità” e mostra anch’egli una doppia anima: da un lato legato alla sua origine contadina, “al sibilo lungo che si può udire solo di mattina, mirando nella vastità dei campi, con accanto sentinelle silenziose gli alberi d’argento”, dall’altro proteso in avanti, verso nuove ricerche, nuove fughe che non sono più fisiche ma mentali, con la creazione di “modi nuovi o parole di sangue.” Una lezione che ha lasciato tracce fertili di vitalità, dal 1997 è stato creato a Lecce nel centro storico il Fondo Verri, prezioso spazio culturale sostenuto da amici artisti e collaboratori dello scrittore, che si pone l’obiettivo di agire nel solco profondo lasciato dalle sue opere, conservare i suoi carteggi (ancora inediti) e mantenere viva la sua elaborazione letteraria. Nel ventennale della sua scomparsa, l’anno appena trascorso, sono stati pubblicati ben 3 volumi su Verri, da Simone Giorgino “ Il mondo dentro un libro” – Lupo ed. a Rossano Astremo “Con gli occhi al cielo aspetto la neve” – Manni ed. e a cura di Salvatore Francesco Lattarulo “Le pietre sopra le ali – 20 anni senza Antonio Verri” – Progedit editore che in realtà è un numero monografico della rivista di poesia Marsia, dedicato interamente al poeta, con interventi, testimonianze, interviste. E’ proprio quest’ultimo volume che sarà presentato a Mesagne, nel Frantoio ipogeo nel centro storico, sabato alle ore 18,00 alla presenza del curatore e critico letterario Salvatore Francesco Lattarulo, su iniziativa dell’Associazione culturale “Amici della poesia Unozerouno” in collaborazione con la libreria locale “La carica dei 101”, all’interno della rassegna letteraria promossa dal Comune di Mesagne – Assessorato alla cultura sul tema “del leggere e dello scrivere su radici, scambio e viaggio”, nell’ambito del progetto comunitario Tur.Grate 2. La rassegna vedrà altri 3 appuntamenti. Nel corso della serata saranno letti testi poetici e scritti di Antonio Verri, intervallati dalle musiche del chitarrista Fabio Di Viesto. Un piccolo contributo alla rivalutazione di una voce poetica pugliese in un panorama di conoscenza piuttosto desolato. Per conoscere in profondità l'anima della Puglia, non ci si può limitare alla valorizzazione di simboli del marketing (spiagge, pizzica e trulli), talora con qualche eccesso di retorica: sarebbe necessario invece ascoltare, leggere e far conoscere ad esempio le voci letterarie di Vittorio Bodini, Carmelo Bene, Rina Durante, Cristanziano Serricchio, Antonio Verri, Salvatore Toma, Raffaele Nigro. Invece nelle nostre scuole, nonostante il Ministero abbia concesso 1 ora alla settimana da dedicare alla cultura del territorio, questi autori restano praticamente ignoti agli studenti.

Giovanni Galeone

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