Dal barbiere di Siviglia: "Uno alla volta, per carità!" (di Anna Rita Pinto)

Passeggiando tra le vie di Mesagne accade di imbattersi, a soli due giorni di distanza, a due eventi dedicati alla lirica e inseriti nel cartellone “Mesagnestate 2018”.

Domenica 5 agosto si è svolta la seconda edizione di “Mesagne in lirica” organizzata dall’associazione culturale musicale Harmony con l’Associazione Ristoratori Mesagnesi Uniti, dove hanno partecipato il tenore Raffaele Pastore, il soprano Lucia Conte, il mezzosoprano Antonella Colaianni e il baritono Carlo Provenzano accompagnati  dal pianista M° Valerio De Giorgi e il violinista M° Danilo Mattioli. Anche in questa edizione è stato assegnato il Premio di laurea “Prof. Luigi Pasimeni” alla neo-soprano mesagnese Flavia Muri.

Martedì 7 agosto, invece, si è svolta la IVª edizione del “Gran Galà Lirico – Le voci del mondo” organizzata dalla locale Pro Loco e presentata dal soprano Wilma Vernocchi dove hanno partecipato oltre ai cantanti lirici mesagnesi Toni De Roma Cavaliere, Marcella Diviggiano e Antonio Ribezzi, anche cantanti provenienti dalla Finlandia come il  tenore Veli-Pekka Puurunen, i soprani Emma Wesselius ed Annika Leino; dall’Estonia il mezzo-soprano Kadi Jürgens; dall’Italia il soprano Elena Salvatori; dalla Cina il soprano Ma Xiao Hang ed il tenore Xu Kai Lin e dall’Uzbekistan il soprano Kamilla Menlibekova tutti accompagnati al pianoforte da Liisa Pimia dell’Accademia “J. Sibelius” di Helsinki in Finlandia. La serata è stata impreziosita dalla presenza e la testimonianza della celebre soprano Franca Fabbri, scoperta  da Luchino Visconti e più volte interprete di Violetta nella Traviata, che ha calcato i più importanti teatri d’ Italia, d’Europa e d’America.

Peccato solo che a fine del “Gran Galà Lirico”, quando ancora aleggiava nell’aria la sacralità del teatro d’Opera e dopo il già poco elegante gesto di non omaggiare con un fascio di fiori le signore Fabbri, Vernocchi e Pimia, gli organizzatori abbiano commesso un altro scivolone permettendo l’esibizione di una giovane cantante di musica leggera che ha interpretato un brano di Marco Mengoni, mai così fuori luogo.

Due eventi lodevoli, diversi ma, per il pubblico di non addetti ai lavori che ha partecipato ad entrambe le manifestazioni, anche fin troppo simili. Spettacoli che testimoniano la passione per il bel canto ma anche la poca attitudine delle associazioni del territorio a fare rete o a proporre cose diverse da quelle già in essere. Certo, queste sono le leggi del libero mercato ma Mesagne non è una metropoli in cui l’offerta è talmente ampia in ogni periodo dell’anno, dal centro alla periferia e dove il pubblico ha la facoltà di variare ogni sera. Mesagne è una cittadina vivace ma piccola, nella quale l’Amministrazione dovrebbe avere l’attenzione di non mettere eventi simili a confronto; stimolare la creatività degli organizzatori a differenziarsi il più possibile nell’offerta, nella sostanza e nella forma; alzare il tiro nelle proposte ed evitare di “riempire” ogni serata con uno o più eventi che si svolgono in contemporanea, spesso disturbandosi a vicenda. Insomma un ingranaggio che richiede ancora di essere oleato affinché possa funzionare sempre meglio ma che va sostenuto con critiche positive per premiare lo sforzo degli organizzatori e degli amministratori che comunque, con tutte le difficoltà, credono in questa città.

Anna Rita Pinto

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