Disponibile anche a Mesagne la "Rassegna Storica del Mezzogiorno" che parla di un grande tesoro conservato nella biblioteca di Mesagne

rivista è in distribuzione presso la cartoleria Carica dei 101, in via Sandonaci" e presso l'editore Sulla rotta del sole, in piazza IV Novembre.

 

Pubblichiamo, di seguito, una breve sintesi dei contenuti

Questa pubblicazione continua la «Rivista Storica del Mezzogiorno», la quale fu fondata da Pier Fausto Palumbo (1916–2000) nel 1966. Dopo una ininterrotta vitalità, durata fino all'anno 2000, è stata da alcuni anni ripresa dal Comitato Scientifico della risorta “Società Storica di Terra d'Otranto” presieduta da Domenico Urgesi.

Il Prof. Palumbo fu Presidente per molti anni del famoso “Centro di Studi Salentini” che tanto ha dato alla nostra cultura, fu stimato docente nelle Università di Salerno e Lecce e contribuì in maniera decisiva alla nascita dell'Università di Lecce, oggi del Salento. Nel 2015 la Società Storica di Terra d’Otranto dedicò alla sua memoria un convegno di studi, svolto a Lecce, che servì a rinverdirne la memoria ed a fare un bilancio sui suoi studi e sulle sue pubblicazioni (oltre 700 titoli). Il ritorno nel mondo della cultura militante della “Rassegna Storica del Mezzogiorno” costituisce pertanto un importante evento e va salutato con particolare entusiasmo.

Questo numero della rivista è strutturato in tre parti. Si segnalano anzitutto i contributi più impegnativi, tra cui spicca quello di Giacomo M. Ciullo sulla “Condizione sociale degli Zingari” che ci fa conoscere le vicende di queste popolazioni nomadi nel Salento, i cognomi tipici legati alla loro storia, ed i paesi dove è accertata la loro residenza con alcune antiche dimore da loro abitate (Specchia, Galatone, Tricase, Cavallino) traendo i dati dai Catasti conservati presso l'Archivio di Stato di Lecce. Due articoli sono dedicati a Lecce: alla storia moderna quello interessantissimo del prof. Mastrolia dell'Università del Salento, che ricostruisce la storia di una importante industria salentina, il calzaturificio Gidiuli, di cui si può ancora vedere il grandioso stabilimento in via Sindaco Lupinacci, ed alla storia antica quello di Giovanna Falco, che tratta del culto di S. Venera, una Santa poco nota, il cui culto fu molto diffuso, tutta nostra perché sempre unita all'altra Santa patrona di Lecce, S. Irene, anche nell'iconografia. Un saggio di storia medievale, firmato da Cristian Guzzo, è intitolato “Goffredo di Conversano, Roberto di Normandia e le Crociate” e si occupa soprattutto di Brindisi. Di archeologia scrive Maurizio Nocera che rievoca la vicenda della scoperta dello “Zeus saettante” di Ugento (oggi al Museo di Taranto, scoperto nel 1961 da Sofia Codacci Pisanelli, benemerita della cultura). Per la storia dell'Arte meritano di essere segnalati i saggi di Anna Rita Sebaste su un genere particolare di altare diffuso in provincia di Lecce, “L'altare a portelle”, e di Antonio Faita su un inedito artista napoletano del ‘700, il Sarlo, famoso anche come esecutore di pastori in terracotta, ed autore di una sconosciuta statua di S. Giuseppe conservata a Gallipoli.

Tutta la seconda parte del volume è incentrata su manoscritti libri e biblioteche: Vito Luigi Castrignanò ha individuato a Parigi due volumi miniati di una “Bibbia di provenienza salentina”, importanti per la lingua utilizzata e per il luogo d'origine che è la corte degli Orsini Del Balzo ad Ugento; Mario Cazzato è presente con un lavoro che fa scoprire un De Ferrariis Galateo - di cui si è appena terminato di celebrare il V centenario della morte (1517-2017) con un convegno internazionale di studi - “contraddetto”: cioè un ritratto poco noto, ed una edizione del '500 (Anania) con notizie trascurate dagli studiosi sulla circolazione della sua opera principale il “de situ Iapygiae”; Gilberto Spagnolo tratta di un curioso genere di opuscoli, i “nuptialia” che venivano pubblicati in occasione delle nozze, e presenta un epigramma probabilmente sconosciuto di Giovan Battista Vico, mentre Francesco Potenza e Alessandro Laporta propongono due piccoli libretti, uno sulla misurazione delle botti, del 1724, edito a Lecce ma che riguarda specialmente Gallipoli dove era attiva la produzione ed il commercio delle botti, e l'altro che individua una perduta edizione di G. Bernardino Desa, primo tipografo ad impiantare un'officina a Copertino nel 1583. Infine Elio Pindinelli – ma si tratta di un libro nel libro, ben 80 pagine – descrive dettagliatamente la biblioteca di Giovanni Presta, famoso medico di Gallipoli del '700, ricca di circa 600 volumi, traendola dai protocolli notarili.

Il saggio sicuramente più importante è quello che conclude il numero: l'elenco, in ordine alfabetico e cronologico, dell'Epistolario del prof. Mario Marti, già Rettore dell'Università di Lecce (oggi UniSalento) curato da Domenico Urgesi. Sono oltre 6.000 unità archivistiche e sono depositate per volere di Marti presso la Biblioteca Comunale di Mesagne. Vi si ritrovano i nomi di grandi docenti come Walter Binni, Vittore Branca, Mario Fubini, e dei nostri Macrì, Spongano, Valli, ed altri illustri corrispondenti da Rohlfs a Bonea, da Giacinto Urso a Maria Corti. E' auspicabile che di questa straordinaria raccolta di lettere, che segnano la vita centenaria di uno dei grandi Maestri di Letteratura Italiana del '900, possa essere sistematicamente dato alle stampe un regesto dettagliato, e magari anche una scelta antologica delle più interessanti. Ma è ovviamente necessario l'impegno, oltre alla collaborazione, del Comune di Mesagne che ha la fortuna di averle acquisite nella Biblioteca Comunale. Si tratta di un progetto che, se attuato, darebbe alla Città grande fama e visibilità, oltre a confermare la centralità della Biblioteca “U. Granafei” nel Sistema Bibliotecario Brindisino.

Una conferma, in conclusione, che la “Rassegna Storica del Mezzogiorno” ha un orizzonte di grande ampiezza e si pone come un contributo di alto spessore alla grande cultura, e non solo a quella salentina.

 Alessandro Laporta

(Direttore emerito della Biblioteca provinciale di Lecce)

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