Con Palmisano: nuovo "incontro con l'autore" presso l'Associazione Di Vittorio di Mesagne

Mercoledì 20 dicembre alle ore 17,30, nel salone in Via Castello, sarà presentato il libro del prof. Antonio Luigi Palmisano dal titolo "Antropologia post-globale" (Pensa Editore).

 

                   Antonio Luigi Palmisano, antropologo, ha lavorato come ricercatore e docente presso diverse Università italiane e straniere e svolto pluriennali ricerche sul terreno in Europa, Africa, Asia e America del Sud. In particolare si è occupato di società segmentarie, rapporti interetnici e processi di soluzione dei conflitti, forme della rappresentazione e teoria dell’antropologia. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli e svolto consulenze per varie agenzie internazionali. Attualmente insegna presso l’Università del Salento.

                   La serata, dopo il saluto del prof. Damiano Franco a nome dell'Associazione Di Vittorio, prevede una comunicazione del prof. Vitantonio Gioia (Università del Salento) su: "Storia del Pensiero Economico ed Economia dello Sviluppo" e del prof. Vito Antonio Aresta (Laboratorio di Antropologia Sociale e Visuale).

Quindi gli studenti universitari Francesco Brunetti (Università di Bologna), Giulia Lupo (Università del Salento) Sara Padula (Università di Padova) e Virginia Tamburrano (Università del Salento) colloquieranno con l'autore del libro prof. Antonio Luigi Palmisano.

                   Nell’epoca post-globale non ci troviamo più nella possibilità di misurarci direttamente con le grandi ideologie. Tuttavia esse non sono scomparse, sono nascoste, e agiscono potentemente sotto la superficie delle acque: sono del resto inscritte nel mondo digitale e della realtà virtuale. Articolate in termini come pure in segni e simboli, quali, per esempio, razza, selezione naturale, sopravvivenza del più adatto, auto-deificazione tecnica e scientifica, sono del tutto attive.

                   Esse sono all’interno dei processi di produzione economica, sociale, politica, a divulgare dottrine e soluzioni preconfezionate ai tanti problemi contingenti, e a fare in modo che i loro messaggi siano accettati in un mondo che è ormai tecnica e mercato della tecnica. Sono all’interno del processo di produzione del diritto internazionale, a divulgare messaggi di superiorità tecnica e dunque etica.

                   Ci troviamo smarriti e increduli di fronte a un nuovo ordine giuridico transnazionale: l’ordine del mercato finanziario.

D’altra parte, durante gli ultimi decenni, l’antropologia ha vissuto un exploit mediatico e di pubblico che ha visto la sua diffusione al di fuori degli ambienti accademici e degli istituti di ricerca.

All’interesse crescente per gli esiti delle ricerche, e per quanto la riflessione è stata in grado di fornire, non ha corrisposto tuttavia una considerazione della stessa disciplina all’interno dei processi decisionali a livello globale: l’antropologia è stata sentita, ma non ascoltata. Se poi è costantemente aumentato il numero degli antropologi di professione dagli anni ‘40 a oggi, è pur vero che è diminuita la produzione teorica e, soprattutto, proprio negli stessi decenni del suo crescente successo, si è affievolito il dibattito teorico: l’antropologia non ha approfondito il proprio pensiero su se stessa e sulla sua relazione con il mondo.

Maggiori dettagli su www.divittoriomesagne.it e sulla pagina Facebook/Associzione DiVittorio mesagne.

Mesagne, 15 dicembre 2017

ASSOCIAZIONE DI VITTORIO MESAGNE 

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