Il Comune di Mesagne festeggerà il prof. Mario Marti?

In questi giorni è pervenuta al Comune di Mesagne una lettera dall’Università del Salento, unitamente alla Sezione di Lecce della Società di Storia Patria per la Puglia. In essa, il prof. Mario Spedicato, docente di Storia Moderna presso detta Università e Presidente del Comitato Scientifico-editoriale appositamente istituito, informa il Sindaco di Mesagne che

«…fra pochi mesi (il 17 maggio 2014) il prof. Mario Marti compirà 100 anni.» ed ancora:  «Penso che non sfuggano a Lei i meriti personali, umani e professionali dell’illustre studioso salentino, conosciuto e apprezzato a livello nazionale ed internazionale». La lettera continua comunicando al Sindaco che è in atto:

«la pubblicazione di due volumi per l’allestimento dei quali sono stati chiamati a collaborare docenti e ricercatori di prestigiosi centri di ricerca.

 

il Comune di nascita del prof. Marti, è Cutrofiano. I Comuni che hanno conferito la cittadinanza onoraria al prof. Marti sono: Lecce, Martano, Mesagne, San Donato e Soleto.

Sono certo che il Comune di Mesagne non vorrà far mancare il suo sostegno morale e finanziario a tale iniziativa; e le assicuro, fin da ora, che sarà dato il massimo risalto al contributo che la Sua Amm.ne vorrà dare per assicurare un approdo certo alle pubblicazioni in programma…».

Ma chi è il prof. Mario Marti? Come si è incrociato con Mesagne?

Occorre ricordare che questo insigne studioso, docente di Letteratura Italiana in varie Università, fu Eletto Preside della Facoltà di Lettere dell'Università di Lecce nei primi anni ‘60, poi ne diventò Rettore dal 1968 al 1981

Importanti le sue ricerche sulla poesia giocosa tra Due e Trecento, i suoi studî su Dante e le sue indagini su Guittone, su Boccaccio, Ariosto, Bembo, ecc., sempre fedeli a una metodologia intesa come processo dal certo al vero.

Ad egli va il merito indiscusso di aver promosso l'indagine regionalistica in tempi difficili e lontani, del tutto controcorrente rispetto agli indirizzi seccamente eruditi dominanti negli anni Sessanta e Settanta. A lui dunque dovrebbe essere grato il Salento intero, per avere restituito dignità alla nostra cultura, sottraendola al buio dell’oblio e al municipalismo dell'indagine; una "civiltà" prima sommersa e sconosciuta alla cultura storico-letteraria nazionale.

Marti ha dato vita nel 1978 - e poi consolidato nel tempo - alla "Fondazione per gli Studi sul Salento", il cui risultato è apprezzabile in una ventina di volumi. Fra di essi un posto di rilievo ha assunto la Letteratura dialettale salentina, a cura di Mario Marti e Donato Valli, in cinque tomi. Con essi è avvenuto il pieno recupero della dialettalità salentina nelle linee della storicizzazione novecentesca, e in continuità dal Settecento ad oggi attraverso la produzione epica, drammatica, lirica. A cura personale di Marti vi sono 5 volumi, fra cui Il Settecento.

Altro importante volume pubblicato per impulso di Marti, da parte di Gino Rizzo, è quello su Maia Materdona, Opere di Gianfrancesco Maia Materdona di Mesagne; a cura di Gino Rizzo,pubblicato nel 1989.

Il rapporto diretto di Marti con Mesagne iniziò nel 1992, con lo studio che egli fece sul manoscritto “Nniccu furcedda”, farsa pastorale dialettale posseduta dalla Biblioteca di Mesagne. Poi, il legame con la nostra città si consolidò a partire dal 1996, quando egli donò alla Biblioteca il suo carteggio epistolare che, continuamente arricchito fino al 2010, ha raggiunto la consistenza di circa 6000 pezzi. Un patrimoni imponente, un grande onore per Mesagne. Nel 1997 l’Amministrazione comunale, guidata da Damiano Franco, gli conferì la cittadinanza onoraria.

Potrà sottrarsi, l’attuale Amministrazione, dal contribuire ai festeggiamenti in onore dell’insigne Maestro?

La Redazione

 

 

 

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