Alla fondazione "G.Di Vittorio", un evento da non perdere.

Si tratta della lettura- omaggio ad Anna Maria Ortese a più di 100 anni dalla nascita della grande scrittrice.

 

Presso la sede dell’Associazione “G.DiVittorio”, Nunzia Antonino - con la cura di Carlo Bruni- leggerà il racconto “Un paio di occhiali”, tratto dalla raccolta “Il mare non bagna Napoli” (Einaudi 1953 – Premio Viareggio).

L’iniziativa, organizzata dall’Associazione “G.Di Vittorio”, è promossa dalla Regione Puglia, Assessorato all’Industria Turistica e Culturale in collaborazione con l’Associazione “I Presìdi del Libro”.

Anna Maria Ortese (Roma 1914 - Rapallo 1998) scrittrice italiana. Esordì nel 1937 col volume di racconti Angelici dolori, che parvero richiamarsi al "realismo magico" di M. Bontempelli. Ma le opere successive (L’infanta sepolta, 1950; Il mare non bagna Napoli, 1953, premio Viareggio; I giorni del cielo, 1958; Silenzio a Milano, 1958) rivelarono una tempra narrativa aliena dal gioco cerebrale della poetica novecentista: a metà fra il saggio e il racconto, questi libri innestano le invenzioni favolose in squarci documentari di estrema esattezza e lucidità. Polemica morale e fantasia trasfiguratrice s’intrecciano ancora nei romanzi successivi: L’iguana (1965), Poveri e semplici (1967, premio Strega), Il porto di Toledo (1975), Il cappello piumato (1979), e negli ultimi Il cardillo addolorato (1993) e Alonso e i visionari (1996).

“Io sono una persona antipatica. Sono aliena, sono impresentabile. Sono esigente col

mondo, non vorrei che le cose fossero come sono, ma conoscendo del mondo solo le parti

infime e dando giudizi che invece riguardano tutto, finisco per sembrare e per essere

ingiusta, e così preferisco non parlare. Io sono in contraddizione continua con me stessa. I

soli che possono amarmi sono coloro che soffrono. Se uno davvero soffre sa che nei miei

libri può trovarsi. Solo persone così possono amarmi. Il mondo? Il mondo è una forza

ignota, tremenda, brutale. Le creature belle che pure ci sono, noi le conosciamo poco,

troppo poco”.

«Linea d'ombra», n. 117, luglio-agosto 1996, pp.13-14

 

Nunzia Antonino attrice, ha studiato danza e teatro in Italia e nelle scuole d’arte di Varsavia e Parigi: con Daniela Bönsch, Pierre Biland, Jean Claude Penchenat, Giancarlo Sammartano, Guido De Monticelli, Giorgio Albertazzi, Julie Stanzak. Dall’86 ha lavorato con Pagliai Gassman, Antonella Steni, Mario Scaccia, Adriana Innocenti, Mariangela D’Abbraccio, Ferruccio Soleri, Adriana Asti, Giancarlo Sepe, Franco Però, Teresa Ludovico, Micha Van Hoecke e Carlo Bruni. Fra gli spettacoli: le Troiane, Agamennone, Nella Città l’Inferno, Ballando Ballando, Bella e Bestia, Orfeo, Lezioni di Piano, Molto rumore per nulla, I Reduci, Passioni. In questa stagione, in scena, oltre che con Lenòr (Napoli, marzo 2016), con Cenerentola, across the universe, di Michelangelo Campanale, per La luna nel letto (Roma, marzo 2016) e le letture da Lo scialle andaluso, di Elsa Morante (Brindisi, aprile 2016) e di Un paio di occhiali di Anna Maria Ortese. Tra i fondatori dell’associazione culturale Linea d’Onda, protagonista de L’anima attesa, medio metraggio di Edoardo Winspeare dedicato a don Tonino Bello, è stata recentemente Medea, nello studio curato da Giuliana Musso e tratto dall’omonimo romanzo di Christa Wolf (Bassano Opera Festival/Lunatica Massa Carrara, luglio 2014), mentre è attualmente impegnata in un’opera di Pirandello ed Eduardo per la regia di Michelangelo Campanale (L’abito nuovo – debutto Bari gennaio 2016), nell’allestimento di un lavoro dedicato a Don Milani (Bottega degli Apocrifi, Manfredonia, aprile 2016) e in quello di un solo tratto da La signorina Else di Schnitzler, la regia di Carlo Bruni e la traduzione di Giuseppe Farese.

 Carlo Bruni, lavora in teatro dal ’77, prima come attore (Teatro Studio 3, Magopovero, Valdoca) e dall’85 anche come autore e regista. Premio Scenario e Stregatto, ha diretto il Teatro del Mercato di Perugia, il Kismet e il Piccinni di Bari, il Teatro Rossini di Gioia del Colle. Ha collaborato con le Università di Perugia, Bologna e Bari come formatore e curato la programmazione del capoluogo pugliese, nel corso della prima amministrazione “Emiliano”, di cui è stato consulente per la cultura e la comunicazione. Si è occupato di uno dei più antichi carnevali italiani (Putignano), ha lavorato per il cinema e la televisione (Il Miracolo - E. Winspeare, Venezia 60). Fra i suoi ultimi spettacoli: Lezioni di Piano (Napoli – Mercadante), I Reduci (MittelFest), Molto rumore per nulla, Dashiuri e hidur, una riscrittura del Romeo e Giulietta per il Teatro Nazionale di Tirana e Lenòr dedicato a Eleonora de Fonseca Pimentel. Ha fondato Linea d’Onda, un’associazione di “bonifica culturale” di cui cura la direzione artistica. Recentemente, per Orfeo Futuro, ha curato Folias (Roma Auditorium Parco della Musica). Ha interpretato e scritto con Edoardo Winspeare, che ne ha curato la regia, L’anima attesa, medio metraggio dedicato alla figura di don Tonino Bello e, selezionato dai Teatri del Sacro, ha curato scrittura e messa in scena di Croce e fisarmonica, una produzione Diaghilev/Armamaxa. Attualmente dirige il Teatro Garibaldi di Bisceglie, cura la stagione di prosa del Teatro Comunale di Ruvo ed alcune rassegne teatrali del territorio. In questa stagione è impegnato nell’adattamento e messa in scena di Else: da La signorina Else di Arthur Schnitzler.

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.