La leggenda del Santo bevitore

Opera cantastoriale liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Joseph Roth

Una sera di primavera dell’anno 1934, un anziano signore ben vestito scende i gradini di pietra di un ponte del lungosenna

Sopra il ponte c’è la luce argentata dei lampioni e l’allegra vita parigina, sulle rive del fiume c’è la penombra della sera e la sperduta vita dei clochard. L’anziano signore ha ricevuto, dalla piccola Santa il miracolo della conversione e ha deciso di guidare la vita dei più poveri... ha deciso di condividere il miracolo.

Nella stessa sera di primavera, sotto l’arcata di quel ponte, la malandata figura di un bevitore anzi, di un ubriacone, avanza incerta e barcollante, il suo nome è Andreas Kartak e ha smarrito la sua vita e la sua storia.

Il signore ben vestito e il bevitore si incontrano e si scambiano un dono e una promessa : duecento franchi per una vita migliore, duecento franchi da

restituire alla piccola santa Thérèse.

La leggenda che fa santo un ubriacone comincia così, una leggenda così bella e così vera che val la pena cantare, sino all’ultimo respiro del Santo bevitore e al suo ultimo sussurro : “mademoiselle Thérèse”.

Testi e musiche di Gianni Vico, narrazioni di Maria Rosaria Coppola

Esecuzione :

CANT ACUNTI

Gianni Vico: voce, chitarra acustica e armoniche. Maria Rosaria Coppola: voce narrante, percussioni

Con la partecipazione di

Mino Urbano: Chitarra elettrica e acustica

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