Rione Seta, l'origine del nome del quartiere mesagnese. (Giuseppe Zurlo)

L’origine del nome del noto quartiere di Mesagne fu spiegata alcuni decenni fa da Luigi Scoditti

in questi termini: «Da qualche melograno, che doveva attrarre l’attenzione, nella contrada. A Mesagne, infatti, il melograno é detto, appunto, albero di seta (che viene dal greco side). La contrada é attraversata da un canale di scolo detto, appunto, Canale della seta e, nel catasto del 1626, Lama della seta […]. Ció perché, nel passato, ‘lama’ significava anche canale»[1]. Questa etimologia è senz’altro plausibile, a maggior ragione perché nel Salento c’è un paese che porta appunto il nome di un albero, cioè Salice Salentino[2].

Bisogna sapere, però, che nel Periplo dello Pseudo-Scilace, geografo greco vissuto nel IV secolo a. C., Síde appare come nome di due città greche: una nel sud-est del Peloponneso, al di là del promontorio di Maléa, e l’altra in Panfilia (regione dell’Asia Minore sulla costa meridionale dell’attuale Turchia)[3]. Ma non è tutto: bisogna sapere anche che nell’isola greca di Eubea esiste un villaggio che si chiama, incredibile a dirsi, proprio Seta!

Forse, allora, il nome del quartiere mesagnese non è un fitonimo, cioè non ha a che fare con il bellissimo alberello delle Punicaee[4]. Resta il fatto, comunque, che un nostro quartiere ha un nome che è chiaramente di origine greca.

Seta deriva forse da Síde, un antico e finora sconosciuto villaggio greco-messapico tra Muro Tenente, l’antica Scamnum, e Mesagne, che secondo me in antichità si chiamava Mezana(i)[5]? Oppure può derivare dal Greco sítos, plurale síta, che significa “grano”, “frumento”, ma anche “mercato del grano”[6]?

Seta è forse la denominazione attribuita alla nostra contrada da un personaggio bizantino proveniente dall’omonimo villaggio euboico o da una delle due suddette città di nome Síde (a loro volta così denominate, forse, proprio per la presenza di melograni)?

Oppure è la denominazione attribuita da un personaggio setiano mesagnese, magari al seguito della IV crociata (1202-1204), ad un villaggio in Eubea da lui fondato?

Tra l’altro, nell’isola di Eubea - guarda caso! - si trova il torrente Messápios ed il paese Dímos Messapíon, cioè Comune dei Messapi.[7]

Sicuramente alcune delle ipotesi suddette, in particolare la prima e soprattutto la quarta, potranno sembrare frutto della fantasia, ma è noto che a volte la fantasia è superata dalla realtà. La mia ricerca è in corso, ma purtroppo procede a singhiozzo, e allo stato attuale non sono ancora in grado di dare una risposta precisa.

Ho un’unica certezza: il fatto che un quartiere mesagnese abbia lo stesso nome di un villaggio greco non può essere una semplice coincidenza, come del resto non è una coincidenza che nel nostro centro storico ci sia una Piazzetta dei Coronei.

Infatti Coronei, come molti sanno, è il nome degli abitanti della città greca di Corone (Peloponneso): molti di loro nel 1534 abbandonarono la loro città per sfuggire alla violenta repressione turco-ottomana e si rifugiarono in diversi paesi italiani, in particolare meridionali, tra cui, appunto, la nostra Mesagne.

Seguo dunque la mia idea-guida, quella secondo la quale per ritrovare le nostre radici più antiche dobbiamo dirigerci verso oriente, verso la Grecia. 

Giuseppe Zurlo

 

[1] Note storiche sulle contrade rurali di Mesagne e dintorni, in Domenico Urgesi (a cura di), Studi storici su Mesagne e il suo territorio, Bari, Editrice Tipografica, 1994, p. 54.

[2] Carla Marcato, in Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, p. 665. La studiosa, a sua volta, cita un saggio del 1974-75 del compianto prof. Ciro Santoro, Note di fitonomastica apulo-salentina.

[3] Geographi graeci minores, a cura di C. Muller, vol. I, Parisiis, Ambrosio Firmin Didot, 1855, p. 41 e 75.

[4] I semi di melograno sono utilizzati nel paese in cui vivo (Orsara di Puglia, FG), per preparare, in occasione della festa dei defunti, un dolce che è chiaramente di origine greca, e che in Grecia viene preparato ancora oggi proprio per onorare i defunti. Su questa e su altre tradizioni mi sono soffermato in Messaggi dal passato. Le parole-chiave di un’antica festa di Orsara di Puglia, Foggia, Edizioni del Rosone, 2011.

[5] Ho già cercato di dimostrarlo in L’antico nome di Mesagne. Una questione di toponomastica, Foggia, Edizioni del Rosone, 2009. In questo periodo sto preparando una seconda edizione, aggiornata, sintetizzata e corretta.

[6] Franco Montanari, GI. Vocabolario della lingua greca, Torino, Loescher, 2004², p. 1924.

[7] Attualmente fa parte di un’unione di comuni con a capo Psachnà.

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