“Correlazione tra maltrattamento di animali e violenza su donne e minori” - di Anna Rita Pinto

Un avviso anonimo, senza loghi, senza firme, perché Leone è stato il gatto di tutti,

così è la locandina che invita ognuno a partecipare alla fiaccolata di domenica 17 dicembre, organizzata dalla Lega del Cane sezione di Cava de’ Tirreni, con partenza alle ore 18 dalla chiesa di Sant'Antonio di via Orta Loreto ad Angri, il comune del Salernitano dove, il 7 dicembre, dopo essere stato scuoiato vivo, il gatto Leone è stato recuperato in gravissime condizioni da un medico. La fiaccolata è stata organizzata per chiedere giustizia per Leone, nome scelto proprio da chi lo aveva in cura, come omaggio a quella forza che, nonostante le quasi nulle speranze di sopravvivere, il gatto stava mostrando durante le cure. Il decesso quattro giorni dopo, nell'ambulatorio veterinario di Cava de' Tirreni.

Il corpo dell'animale sarà sottoposto all'autopsia di cui se ne occuperà il dottor Luigi Torio che, fa sapere il Canile, sta preparando un fascicolo da presentare alla Procura. Quello che sia accaduto al gatto ancora non è chiaro. Di certo le ferite non erano state inferte da un altro animale: apparivano nette, come se fosse stato utilizzato un coltello o un arnese simile. Il gatto era stato completamente scuoiato e abbandonato morente ad Angri, dove era stato trovato dal dottor Torio il 7 dicembre; l'ipotesi è quella di una tremenda tortura, ma non si può nemmeno escludere che qualcuno avesse intenzione di mangiarlo.

E, ora, ad Angri si cercano i colpevoli: «L’assassino del piccolo Leone, e i suoi eventuali complici, devono essere assicurati alla giustizia al più presto», ha scritto sui social il deputato Francesco Emilio Borrelli. «Un criminale – continua – in grado di compiere questo atto di crudeltà senza precedenti, qualcosa di mai visto prima, è un pericolo pubblico. Va trovato e condannato in modo esemplare. E con lui tutti quelli che eventualmente lo hanno aiutato. Chiunque abbia informazioni utili per gli inquirenti si faccia avanti, anche in forma anonima, per far sì che questo orrendo crimine non resti impunito», conclude il deputato.

A fatti di ordinaria follia come questo, purtroppo, siamo abituati. Solo un mese fa, infatti, alle porte di Palermo, un cacciatore ha sparato un colpo di pistola a un gatto indifeso che era salito su un albero facendolo poi cadere al suolo e lasciandolo sbranare dai suoi tre cani. Oppure in primavera, in provincia di Avellino, un minorenne ha lanciato un gattino giù in un dirupo, salvo poi, in entrambi i fatti, pubblicare i video realizzati dagli autori del gesto su TikTok.

Sono notizie, queste, che colpiscono profondamente perché gli animali sono creature fragili e indifese e i crimini contro di loro ci disgustano per la sproporzione del potere tra vittima e carnefice.

Ma oltre a indignarci per la sofferenza degli animali coinvolti, dobbiamo anche cogliere un chiaro campanello d’allarme sociale. La crudeltà verso gli animali è infatti riconosciuta come un forte predittore di altri crimini contro le persone e spesso si manifesta già in giovane età. Studi dedicati hanno dimostrato che bambini e adolescenti che compiono violenze sugli animali hanno una maggiore probabilità di avere da adulti comportamenti pericolosi e criminali. In particolare, emerge una forte correlazione tra maltrattamento di animali, violenza su donne e minori e stalking.

Anna Rita Pinto -

12.12.23

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