“La rivincita delle donne considerate nullità” - di Anna Rita Pinto

"Celebro le donne che tutti consideravano nullità", questo ha affermato Paola Cortellesi,

regina della diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, con il suo film di esordio alla regia “C’è ancora domani” che racconta il percorso di crescita di una donna coraggiosa capace di cambiare il proprio destino.

Paola Cortellesi, classe 1973, inizialmente legata sentimentalmente con Valerio Mastandrea (coprotagonista nel film) e poi con Rocco Tanica, con il quale ha lavorato a Mai dire gol, nel 2011 sposa il regista Riccardo Milani, con cui collabora spesso a livello lavorativo e con il quale ha una figlia nata nel 2013, Laura. Dopo oltre 30 film, 5 serie, numerosi successi in trasmissioni televisive e un prestigioso David di Donatello, la Cortellesi debutta come regista in un film, tutto in bianco e nero e ambientato nell'Italia del dopoguerra, che dal 26 ottobre, giorno dell’uscita nelle sale, incassa ben 1,4 milioni di euro con quasi 200mila spettatori e vola a 7 milioni, stracciando tutta la concorrenza, italiana e straniera. L'unico ad entrare nella Top 10 annuale, nonché il più alto incasso registrato da un film italiano dall'inizio della pandemia.

In "C'è ancora domani" l'attrice interpreta Delia, moglie di Ivano e madre di tre figli. Moglie e madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni '40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle. Delia sottostà al regime coniugale perché non conosce un’altra realtà, eppure dentro di sé sente che non è questa la strada giusta per la felicità. E indirizza le sue proiezioni di una vita libera verso la primogenita, in procinto di sposare un ragazzo borghese. Il matrimonio con lui rappresenta, apparentemente, la via di fuga per una vita diversa da quella a cui è certamente predestinata. La storia si snoda tra le vicissitudini di una donna che va avanti come nulla fosse. Abituata a non contare niente, a non poter far niente per cambiare quella sua vita la sua realtà, vivendo come in una prigione.

C’è ancora domani racconta il percorso di crescita della protagonista, in un contesto comune a milioni di donne dell’epoca, e non solo. Le beghe familiari sono solo parte di una quotidianità in cui la sopraffazione degli uomini la fanno da padrona. In questo contesto difficile e maschilista, trova una spalla in Marisa (Emanuela Fanelli), un’amica fidata che la punzecchia costantemente, nella speranza di scuoterla a sufficienza per trovare il coraggio di ritagliarsi il suo spazio.

E quando tutto sembra già scritto, arriva l’imprevisto a sparigliare le carte. Un imprevisto che segna un prima e un dopo. Delia riceve una lettera inaspettata grazie alla quale trova la forza necessaria per cambiare il proprio destino. E disegnare così un futuro migliore sia per sé sia per sua figlia.

Paola Cortellesi nasce a Roma nel 1973. Dopo il diploma al liceo scientifico studia filosofia ma poi abbandona l’Università per darsi alla recitazione nella scuola Teatro Blu, diretta da Beatrice Bracco. Dopo qualche esperienza in radio con Enrico Vaime, sbarca in tv iniziando nella trasmissione Macao, condotta da Alba Parietti. Il successo, però, arriva con la Gialappa’s band, trio comico con cui l’attrice comincia a sperimentare la sua vena satirica. Da lì è una escalation di successi nel cinema e nella televisione, dove mostra la sua verve comica e dove conferma talento e grande versatilità: nel 2004 presenta il Festival di Sanremo con Simona Ventura; nel 2007 interpreta per la prima volta un ruolo drammatico nella miniserie televisiva Maria Montessori – Una vita per i bambini, che le ha fatto vincere il Maximo Award alla Roma Fiction Fest; nel 2015 interpreta Maria Callas nello spettacolo scritto da Dario Fo e dalla moglie Franca Rame, rimasto inedito fino a quel momento, in seguito alla morte di quest’ultima.

 

Anna Rita Pinto

08.11.23

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