Brilli e Noschese in “Manola”: a teatro con la promozione

Nancy Brilli e Chiara Noschese sono le protagoniste al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi dello spettacolo “Manola”,

un adattamento del romanzo scritto da Margaret Mazzantini. Parte giovedì 16 marzo la promozione speciale “Promo Manola” per poltrone di secondo settore di platea e di galleria al prezzo di 10 euro. Appuntamento martedì 21 marzo con sipario alle ore 20.30.

Ha per titolo “Manola” lo spettacolo in arrivo al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi martedì 21 marzo (sipario ore 20.30), con protagoniste Nancy Brilli e Chiara Noschese. Per lo spettacolo è disponibile - solo in biglietteria - la promozione “Promo Manola”, che permette l’acquisto del biglietto, per posti di secondo settore di platea e di galleria, al prezzo di 10 euro. Il botteghino è aperto dal lunedì al venerdì ore 16.30-18.30 (il giorno dello spettacolo ore 11-13 e 19-20.30). Info T. 0831 562 554 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Anemone e Ortensia. Due sorelle gemelle in contrasto tra loro, come due pianeti opposti nello stesso emisfero emotivo. Anemone (interpretata da Nancy Brilli), sensuale e irriverente, aderisce a ogni dettaglio della vita con vigoroso entusiasmo. Il suo opposto Ortensia (Chiara Noschese), uccello notturno, irsuta e rabbiosa creatura, invece, è alla perenne ricerca di una rivincita. Le due per un gioco scenico si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio. Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate.

Note di drammaturgia. «La Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile - racconta Margaret Mazzantini, che scrisse la pièce nel 1995 per interpretarla in teatro insieme alla Brilli, con la regia di Sergio Castellitto, e che nel 1998 l’ha trasformata in un romanzo edito per Mondadori - non è altro che la quarta parete teatrale sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie. Un lavoro che svela la femminilità in tutte le sue sfumature, e come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi una nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto. Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali. Un testo sfrenato che prevede due interpreti formidabili per una prova circense senza rete. Ma che invoca l’umano in ogni sua singola cellula teatrale».

Note di regia. «Manola è uno spettacolo pirotecnico - spiega il regista Leo Muscato - un flusso di parole e di pensieri che catapultano lo spettatore da una parte all’altra della propria immaginazione; è un blob di discorsi a metà strada tra la follia tragicomica di Beckett e l’ironia sferzante dei fratelli Marx. Anemone e Ortensia sono due gemelle alquanto anomale. Per una manciata di secondi sono nate in giorni diversi, una giovedì 16, l’altra venerdì 17. Forse è anche per questo che le loro personalità hanno assunto dimensioni opposte. Una è libera, aperta, positiva e propositiva; l’altra è oppressa, chiusa, negativa e insicura; una punta tutto sulla sua bellezza, l’altra si sente sempre e solo inadeguata. Si detestano con tutte le forze, ma non riescono a fare a meno l’una dell’altra. Non si scambiano una parola, ma entrambe si rivolgono a una certa Manola, forse una maga, un’analista, una divinità ultraterrena, un’amica immaginaria, o soltanto la loro coscienza. Attraverso monologhi incrociati assurdi ed esilaranti prendono forma i loro tragicomici pensieri, che sembrano prefigurare un futuro con le stesse dinamiche relazionali del passato. Ma a un certo punto nelle loro vite compare un uomo multiforme, che arriva a stravolgerne le esistenze, sovvertendone ogni piccola o grande certezza. Da alcuni dettagli si evince che le due vivano nel vecchio albergo, ormai in disuso, ereditato dai genitori. Dormono sempre nella stessa camera e nello stesso letto, come quando erano bambine. Ma adesso questa stanza è invasa da una massa informe che lentamente si sta mangiando tutto. Però Anemone e Ortensia sono due fiori capaci di resistere alle brutture del mondo che le circonda. Ma non solo perché sanno anche renderlo più bello».

Si comincia alle ore 20.30

Durata: un’ora e 40 minuti senza intervallo

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