Era il 17 febbraio del 1600 quando Giordano Bruno venne condotto sul patibolo di Campo de' Fiori per essere arso vivo.
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Bruno aveva sfidato il potere spirituale papale affermando l’infinità dell’universo e il moto della Terra.
Il filosofo non abiurerà le proprie teorie rivoluzionarie e per questo verrà condannato a bruciare vivo sul rogo.
Storica resta la frase: “Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell'ascoltarla”.
La statua bronzea che oggi compare in tutte le cartoline della città venne realizzata e collocata a Campo de’ Fiori nel 1889, dopo una lunga battaglia condotta da numerosi intellettuali dell’epoca contro l’opposizione del clero: firmatari della petizione furono Walt Whitman, Victor Hugo, Silvio Spaventa e Henrik Ibsen.
Ad oggi, l’opera dello scultore Ettore Ferrari domina ancora su una piazza che, nei secoli, ha rappresentato i mille volti della città di Roma.