Ancora pochi giorni per assaporare le “chiacchiere” (di Erika Giordano)

Abbiamo avuto un Carnevale lungo, almeno sulla carta, con il martedì grasso che cade il 1 di marzo.

Certamente un Carnevale in tono minore con parecchi centri tradizionalmente legati a questa festa che non hanno preparato sfilate di carri allegorici, veglioni, veglioncini soprattutto per l’incertezza di poter tornare alla normalità per la presenza del COVID19.

Tuttavia il Carnevale è presente dappertutto da Nord a Sud, in qualsiasi paese, in qualsiasi città.

I bimbi vestiti in maschera passeggiano per le strade pur senza partecipare ai veglioni…e poi… basta entrare nelle pasticcerie e nei bar, ed ecco presenti le famose cialde con bollicine ossia quel dolce che noi chiamiamo «chiacchiere».

Secondo alcuni storici si tratta del dolce più antico, conosciuto nell’antica Roma, fatto con uova e farina chiamato frictilia perché veniva fritto nel grasso del maiale, e preparato dalle donne romane per festeggiare i Saturnali (festività che corrisponde al nostro Carnevale).

La tradizione dei frictilia è poi sopravvissuta fino ai nostri giorni, con una ricetta che più o meno è stata ritoccata in funzione delle tradizioni regionali e con la frittura fatta nell'olio o cotte a forno.

Per quanto riguarda il nome di «chiacchiere» bisogna rifarsi ad una leggenda napoletana che non si sa quanto possa essere veritiera: la Regina Savoia era solita riunirsi con alcune cortigiane per chiacchierare ma un giorno avendo fame chiese al suo cuoco, Raffaele Esposito, di preparare un dolce semplice e leggero che potesse allietare lei e i suoi ospiti; così Raffele Esposito (poteva essere diverso il cognome a Napoli?) dopo aver preparato il dolce prese spunto dalla chiacchierata della Regina e chiamò "chiacchiera" il nome di questa prelibatezza appena realizzata.

Ma se dalle parti nostre si utilizza il nome chiacchiere, ritroviamo lo stesso dolce in tutta Italia chiamato diversamente: Frappe, Cioffe, Cunchiell’, Guanti, Maraviglias, Melatelli, Bugie, Gasse, Risòle, Merveilles, Crostoli, Galarane, Saltasù, Lattughe, Fiocchetti, Intrigoni, Sfrappole.

 

È difficile poter dire quale sia la ricetta originale delle chiacchiere ma vengono riportati gli ingredienti principali a cui fare riferimento: il trucco per ottenere un buon risultato è nella temperatura della frittura perché risultino alla degustazione friabili e croccanti.

INGREDIENTI

Quantità per circa 50 – 60 Chiacchiere

300 gr di farina ’00

40 gr di zucchero

2 uova medie

60 gr di latte 

30 gr di burro fuso

2 cucchiai di liquore Strega (in alternativa Rum, Gran Mariner, Grappa o liquore a scelta)

buccia grattugiata di 1 limone grande non trattato

1 pizzico di sale

1 lt di olio di semi di girasole per friggere

zucchero a velo vanigliato per guarnire

A Mesagne in ogni pasticceria si trovano le chiacchiere Chocolate, Caropreso, Daniela, i Pasticci di Maria ed anche in qualche  latteria-panificio come La Magnifica di via Stazione.

Erika Giordano

26.02.2022

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.