XVI edizione Barocco festival: commento di Prontera.

Chiusa la XVI edizione il pensiero corre inesorabilmente a quello che potrà essere il proseguo, nonostante si avvertisse il bisogno di sedimentare e razionalizzare su quanto è accaduto.

 

La soddisfazione è grande. Le circa 3000 presenze anche di quest’anno danno certezza ad un lavoro svolto con dedizione e professionalità, ma questo non è chi vi scrive che deve sottolinearlo, ma al contempo avverto il bisogno di recuperare e partecipare i diversi attestati di stima e compiacimento che da più parti sono giunti soprattutto da quel pubblico “straniero” che ormai decide, dichiaratamente, di far coincidere o prolungare le vacanze col Barocco Festival.

Mi sembra pleonastico ribadirlo ma si è intuito la differenza tra chi propone intrattenimento e chi propone Cultura – in questo caso musicale – e auspico che le Istituzioni ed i privati intuiscano che investire oggi in Cultura, con ogni soluzione, ci darà la possibilità di avere meno ignoranti in futuro. E’ una inesorabile equazione il cui risultato negativo dobbiamo assolutamente scongiurare.

Progettare e organizzare un appuntamento come il Barocco Festival ha bisogno di importanti energie di ogni tipo non ultime quelle economiche che ogni anno purtroppo vanno individuate ed accolte. Forse il reiterarsi di questa pratica potrebbe risultare un limite: avere una struttura che agisca autonomamente è stato sempre l’auspicio di questa direzione ma attualmente i tempi sembrano non consentircelo. Quindi bisogna tendere in questa direzione e bisognerebbe migliorare le sinergie tra i diversi enti ed amministrazioni creando dei solidi protocolli d’intesa abbandonando gli sterili elementi di parte che dividono.

Il festival è ben strutturato e le presenze dei grandi esecutori ci hanno proiettato in quelle sfere internazionali di estrema qualità che è sotto gli occhi di tutti, l’ultima quella di Ton Koopman vera star internazionale dell’ early music.

L’utilizzo di location storiche e le riesecuzioni storicamente informate sono il punto di forza di questo festival che non ha mai creato compromessi con la qualità. Tutto ciò a vantaggio di un pubblico sempre più maturo che critica questa o quella esecuzione, apprezzandone l’interpretazione e confrontandole con quelle ascoltate in radio o nei CD. Sedici anni fa nessuno avrebbe scommesso un centesimo sul festival e quanto ha prodotto.

Il successivo passaggio deve essere quello di mettere in scena un paio di Opere e far godere al pubblico i lavori leeani e dei coevi. La completezza si raggiungerà con questo passaggio che personalmente auspico da tempo oltre che la registro come un esigenza posta tra le righe nei discorsi intrapresi con il pubblico. Ma, sottolineo che, un opera costerebbe quanto la metà del budget attualmente destinato al festival. Occorrerebbe uno sforzo ulteriore da parte di tutti: privati, enti pubblici e anche da parte del pubblico per il quale si dovrà prevedere un ticket d’ingresso. Vi assicuro che con la qualità non vi tradiremo mai.

Avere un’orchestra in residenza è stato sempre considerato un vanto per un festival. Tutti i maggiori ne posseggono una, ed in quella direzione si pone La Confraternita de’ Musici. L’orchestra che dirigo riceve apprezzamenti da tutti ed i musicisti che la compongono sono  affermati specialisti che in molti ci invidiano.

Ringrazio sinceramente le Istituzioni che ci sostengono: il mio pensiero corre all’Assessore al Mediterraneo Proff.ssa Silvia Godelli, al commissario straordinario della Provincia di Brindisi il Dott. Cesare Castelli, al sindaco della città di Brindisi il Dott. Mimmo Consales, all’On. Cosimo Mele e il Dott. Franco Scoditti questi ultimi rispettivamente sindaci dell’amministrazione comunale di Carovigno e Mesagne. Non posso dimenticare la Dott.ssa Rita Iaculli Commissario del Comune di Francavilla Fontana e i parners (sponsor) storici come Enel Green Power, la Camera di Commercio di Brindisi nella persona del Presidente A. Malcarne e l’ANCE col suo presidente Massimo Campanelli. E’ stata indispensabile la vostra presenza ma permettetecelo, siamo stati capaci di far intuire al pubblico la forza della vostra adesione.

Un grazie alla STP di Brindisi e alla presidenza di Confartigianato di Brindisi, e ancora alle Cantine Sandonaci e al marchio GioBet che con coraggio hanno scommesso sulla Cultura.

Un grazie a tutto lo staff, macchina rodata ed efficiente. Non inventata ma formata e colma di consolidata esperienza.

Un grazie all’Università di Bari ed in particolare al Magnifico Rettore Corrado Petrocelli, per aver individuato nel Barocco Festival – Leonardo Leo un percorso stagistico per i laureandi e laureati in progettazione e gestione delle attività culturali, molte altre realtà avrebbero potuto accogliere tale proposta ma siamo stati individuati per quella realtà dinamica capace di partecipare le esperienze interne.

Gratitudine la esprimo a tutte le redazioni e le testate giornalistiche che hanno seguito il festival, da quelle locali a quelle nazionali anche se non capirò mai perchè radio Rai tre ci permette una diretta nazionale mentre Rai tre regione è assente.

Il prossimo sarà l’anno del dramma sacro leano “Dalla Morte alla vita di S. Maria Maddalena”, opera autografa ed acquisita due anni orsono. S’intravedono delle buone sinergie per poter intraprendere la riesecuzione. Le nostre saranno orecchie privilegiate auspicando che ci siano tutti gli elementi per poter continuare.

Al Sindaco di San Vito dei N.nni l’Avv. Magli va il mio plauso: in periodi di spending review è coraggioso investire in un festival anzi potrebbe sembrare addirittura assurdo ma il nostro è il festival che pone il focus su Leonardo Leo che apre un sipario internazionale sulla nostra terra. Ma non fermiamoci qui!

Commento del direttore artistico Cosimo Prontera

Per offrirti il miglior servizio possibile questo sito utilizza cookies. Continuando la navigazione acconsenti al loro impiego in conformità della nostra Cookie Policy.