Revolution (di Carmelo Colelli)

Partirà sabato 12 giugno la rassegna “Un Castello Di Storie”, ideata dalla Cooperativa Thalassia in collaborazione con il comune di Mesagne

e la direzione artistica di Sara Bevilacqua.

Leggendo la locandina di questa importante manifestazione teatrale per la nostra Mesagne e notando il primo titolo proposto, ho ricordato, con piacere, una sera di qualche anno fa in un teatro della mia città.

Era esattamente il 15 Novembre 2012 quando nella nuova cornice del Teatro Abeliano di Bari, fu presentato lo spettacolo “REVOLUTION” di e con Sara Bevilacqua.

Sul palco, un palloncino bianco legato a una sedia, come fanno di solito i bambini per vederlo sempre in alto, un pianoforte e un inginocchiatoio.

Due uomini in tuta da operai, uno al pianoforte l’altro al microfono, intonarono la canzone dei Beatles, “Lady Madonna”.

Dalle prime note si avvertì la bravura del cantante Daniele Guarini e del pianista Daniele Bove.

Una giovane donna, avvolta in un cappotto stile anni sessanta, interpretata dalla bravissima Sara Bevilacqua, acconciata proprio come le ragazze di quel tempo, entrò in scena e iniziò il suo racconto:

Raccontò degli anni sessanta a Brindisi, della città, delle sue abitudini e dei suoi costumi, delle persone, dei giovani, dei meno giovani e degli anziani.

Raccontò di sè, dei suoi desideri, delle sue aspirazioni:

“Voleva andare nello spazio proprio come la Valentina Vladimirovna Tereškova”, voleva andare, anche, a Londra, voleva incontrare i Beatles.”

Raccontò della città che iniziava ad assaporare la crescita industriale, poiché in quegli anni a Brindisi si stava installando la grande fabbrica della “plastica”: la MONTECATINI.

Le abitudini ed i costumi, a breve, sarebbero cambiati.

Le emozioni erano già tante, la musica dei Beatles miscelata alla storia della nostra terra, della nostra Brindisi.

Meravigliose le canzoni, meraviglioso il tutto!

L’uomo stava per andare sulla luna, stava per appoggiare il suo piede sul suolo lunare, la storia stava per cambiare, il mondo stava pigiando il piede sull’acceleratore.

La cara protagonista ci raccontò questo momento, con la dolcezza di una ragazza innamorata, niente eccessi, niente fronzoli, solo semplicità, quella di chi le cose le dice col cuore, prima che con la bocca.

Ci raccontò di sè, del suo innamoramento.

L’intensità del suo amore traspariva dalle poche cose che raccontò, dal ricordo dello sguardo del ragazzo amato, dalle poche parole dette, dalle attese e dalle sue fantasie.

Evidenziò con molto garbo due date importanti, per i giovani di tutto il mondo e per la città di Brindisi.

Lo stesso mese, lo stesso giorno: l’8 Dicembre

1980 moriva John Lennon.

1977 esplodeva il reparto PT2 del Petrolchimico di Brindisi.

Il piccolo mondo di Brindisi, una piccola città di Provincia e il grande Mondo che ha conquistato la Luna.

Agli uomini batteva il cuore per questa conquista, alla nostra protagonista il cuore batteva forte per amore.

A fare da cornice al suo amore, il mare della costa adriatica e la luna appena conquistata.

L’autore Emiliano Poddi, aveva saputo pennellare, con la mano non dell’artista, ma con quella di chi sente dentro di sè la forza delle cose che racconta questo bellissimo quadro.

La giovane attrice, con il suo intercalare brindisino, con le brevissime citazioni in dialetto, con i modi aggraziati, fece sentire lo spettatore partecipe del racconto, poiché quel vissuto era passato attraverso molti di noi.

Le emozioni crescevano in me, di colpo ero stato proiettato indietro nel tempo.

Lo spettacolo con le sue parole, con la sua musica genera emozioni e ricordi, che fanno battere forte il cuore, quella città tutti la conosciamo, quella storia ci appartiene, ciascuno di noi si è innamorato proprio come la protagonista.

Da quella sera di Novembre 2012 sono passati 9 anni, i ricordi sono tanti e tante le emozioni che ancora si rinnovano.

Ho voluto scrivere queste poche righe, per ringraziare chi come me ama la terra, la propria terra, la propria gente e ama le cose che pur non avendole viste e vissute le ha fatte sue dal racconto degli altri.

“Il teatro è una portentosa medicina che fa sempre bene al cuore”

Cari amici mesagnesi non fatevi mancare questa importante medicina vi farà bene per tanto tempo!

Carmelo Colelli

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