Il Canale Reale, la storia della comunità da Villa Castelli alla foce di T. Guaceto (di Giovanni Galeone)

Corsi d'acqua la recente assemblea del contratto di fiume ed il futuro dell'antico rivo

Qualche giorno fa, in occasione della Giornata mondiale dell'acqua, gli enti e le associazioni unite nell'assemblea del Contro di Fiume hanno approvato il documento strategico per la tutela e la rigenerazione del canale Reale. In verità è da molti anni che si tenta di tirare fuori dalle sue pesanti criticità questo importante corso d'acqua senza tuttavia approdare finora a risultati concreti. Il canale Reale o meglio ll fiume Reale è uno dei pochi corsi d'acqua del Salento che nasce nel territorio di Villa Castelli e attraversa longitudinalmente la provincia di Brindisi e sfocia nell'Adriatico nei pressi dell'oasi naturalistica di Torre Guaceto. Com'è noto il fiume ha origine antichissime, circa 2000 anni fa ne parlava Plinio il Vecchio nella sua «Naturalis Historia» e rappresentava un corso fluviale di più ampia porta che fungeva da via di comunicazione nell'entroterra. Qualche anno fa è stata avanzata anche la proposta di creare una Via Verde del Canale Reale che identifica un sentiero naturalistico che collega la Riserva Naturale di Torre Guaceto con il "Percorso della Civiltà Rupestre" così da realizzare un percorso pedonale e ciclistico in grado di valorizzare un paesaggio ambientale di notevole pregio e rendere accessibili siti naturalistici, storici e archeologi. Sul percorso del fiume infatti si trovano la Fonte di Strabone (sorgente del canale), Masseria Antoglia, Chiesa Madonna dei Grani, Masseria Canali, la Cripta di San Giovanni, la Chiesa rupestre di San Biagio, Masseria Baccatani, Torre Regina Giovanna ed altri punti di interesse. ll Contratto di Fiume è un atto volontario di impegno condiviso da diversi soggetti pubblici e privati, a vario titolo interessati ai corsi d'acqua, finalizzato a trovare modalità condivise per la riqualificazione ambientale e la rigenerazione socioeconomica del sistema fluviale. Nati in Francia all'inizio degli anni '80 per combattere il degrado dei fiumi e migliorare le caratteristiche dei sistemi fluviali, sono diventati strumenti a sostegno della pianificazione nazionale e regionale.

L'impegno sottoscritto prevede nell'immediato futuro uno specifico piano delle azioni cui seguirà la sottoscrizione del contratto di fiume, dando il via libera alla realizzazione delle numerose attività che permetteranno di rimettere in sesto il corso d'acqua e di promuoverne la fruizione.

Le quattro macroaree di intervento riguardano la sicurezza idraulica del corso, la quantità e la qualità delle acquee dell'ecosistema fluviale, il mondo rurale ad esso collegato, la valorizzazione del patrimonio e della sua fruizione. Il piano di intervento nasce dagli studi propedeutici condotti dal comitato scientifico del quale fa parte il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, insieme ad Autorità di Bacino, associazioni di categoria, Gal Alto Salento e Università del Salento con il coordinamento della Regione Puglia e la segreteria scientifica del Politecnico di Bari.

L'acqua del Reale sgorga limpida dalla sorgente, ma nei territori di Francavilla, Latiano e Mesagne la situazione degrada dal punto di vista ambientale per l'accumulo di rifiuti e scarichi abusivi e per le pessime trasformazioni antropiche effettuate negli anni come la cementificazione del letto e degli argini. L'obiettivo che si pone il piano è in sostanza quello di riqualificare e valorizzare l'intero territorio del bacino e dei differenti paesaggi che Io caratterizzano, costituire un robusto sistema della fruizione, per organizzare Itinerarie soste nei luoghi più significativi dal punto di vista naturalistico e storico-architettonico. Non ci si può che augurare che presto si passi all'attuazione di quanto previsto.

Giovanni Galeone

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