Al tempo della scuola senz'anima. (di Mario Sicolo, insegnante "distanziato").

Ma cosa sarà del cuore dei miei ragazzi, al termine di questa notte infinita?

Dietro uno schermo, che si assottiglia sempre più fino a diventare uno specchio bugiardo, al mattino occhietti scrutano smarriti quest'omino scarsocrinito e con la barba che s'imbianca di nostalgia ogni giorno di più. Provano a seguire parole che, spesso, l'aere recapita mutile e lo guatano perplessi, se d'improvviso s'impietra senza un perché. Ma queste piccole anime che anelano amori e libertà, sogni e meraviglie, corse a perdifiato e ridicole mattie, pian piano stanno chiudendo in uno scrigno, da nascondere ben bene, i loro palpiti più segreti. La vita non è più un dono da elargire in un abbraccio o una carezza, ma silenzio che riecheggia in un tempo sospeso. La cameretta rischia di divenire un carcere invincibile, quale che sia la fantasia che pure li abita feconda. La lontananza più immedicabile ci separa ed un'illusione di dialogo non potrà mai lenire le crudeli ferite che si stanno aprendo in questi giorni grami...

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