Carine Abate chiude la rassegna letteraria del Turgrate 2

Lo scrittore Carmine Abate, chiuderà giovedì 27 Marzo alle ore 18,00 presso l’Auditorium del Castello, la rassegna letteraria del TurGrate 2 con la presentazione del suo ultimo libro “Il bacio del pane” (Mondadori), organizzata dalla Libreria La Carica dei 101. Finisce con l’autore vincitore del premio Campiello 2012 il percorso organizzato dall’Amministrazione comunale in quattro tappe: quattro incontri letterari per promuovere la riflessione sull’incontro tra culture ma anche sulla riscoperta delle radici e delle tradizioni della nostra terra. Valore aggiunto di ogni appuntamento è stata la collaborazione con le librerie Lettera 22  e La Carica dei 101 che hanno scelto gli autori da incontrare e fatto da regia allo svolgimento di ogni appuntamento. Dopo Antonio Verri e la storia delle riviste letterarie salentine, si è parlato di viaggio e scambio con Goffredo Fofi, e infine di paesologia con Franco Arminio, narratore dei piccoli paesi d'Italia.

La rassegna intitolata “Del leggere e dello scrivere su radici, scambio e viaggio” si colloca tra gli eventi culturali del Progetto IPA Adriatico TurGrate 2 - “InteGRATEd actions to promote sustainable ToURist development” che negli ultimi due anni ha promosso i diversi aspetti dell’espressione artistica, partendo dalle arti visive sino alla musica, per approdare infine alla letteratura.

 

L’epilogo dell’iniziativa è dunque affidato ad un autore italiano di numerosi racconti, romanzi e saggi prevalentemente incentrati sui temi dei migranti e degli incontri tra le culture che con le sue storie, apprezzate a livello internazionale ed anche in America, ha sempre raccontato come la reciproca conoscenza e lo scambio possono essere vissuti come un arricchimento personale e una speranza collettiva da realizzare.

 “E tra la nostalgia di chi parte e quella di chi resta, la difficile ricerca dell’identità. Infine la comprensione che emigrare non è solo strappo, ferita, ma è soprattutto ricchezza. Che non è inevitabile sentirsi lacerati tra due o più mondi. Che si può vivere, consapevolmente, per addizione.” (Carmine Abate, Vivere per addizione e altri viaggi).

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