Tre nuovi componenti per il consorzio di tutela dei vini doc Brindisi e Squinzano. Dipietrangelo vicepresidente.

Il consorzio di tutela dei vini Doc Brindisi e Squinzano presieduto da Angelo Maci di Cantine Due Palme ha tre nuovi componenti,

Carmine Dipietrangelo di Tenute Lu Spada, Luigi Rubino di Tenute Rubino e di Massimiliano Apollonio di Cantina Apollonio. Si aggiungono a Nicola Scarano, Antonio Pennetta, Carmelo Dellimauri, Salvatore Pecoraro, Cosìmo Buonfrate, Giovanni Nardelli, Marco Pagano, Sergio Botrugno, Luigi Resta.

Carmine Dipietrangelo è stato nominato vicepresidente con la delega alla Doc Brindisi e Luigi Resta per la Doc Squinzano.

Con decreto ministeriale del 6/06/2019 il ministero delle politiche agricole pubblicato in GU n.147 del 25/06/2019 ha riconfermato il riconoscimento per la tutela dei vini Dop BRINDISI e Dop Squinzano, attribuendo al Consorzio l’incarico di svolgere le funzioni di promozione, valorizzazione, tutela, vigilanza, informazione dei consumatori e cura dei territori interessati.

Per il numero dei viticoltori, dei trasformatori e degli imbottigliatori aderenti al Consorzio è stato dato, per la dop brindisi, anche il riconoscimento di “erga omnes”. Una opportunità che può contribuire in termini di disciplinare, di regole per la qualità oltreché di  controllo, alla valorizzazione dei territori di produzione della dop brindisi proteggendola in Italia e all’estero.

È, infatti, intenzione del Consorzio procedere ad un rilancio con l’obiettivo di valorizzare territori che tanto contribuiscono con le  uve di negroamaro, di susumaniello, di malvasia nera, alla produzione di vini di qualità  le cui caratteristiche e potenzialità vanno tutelate e salvaguardate da qualsiasi stravolgimento e speculazione.

Si tratta di un grande impegno, perché tutelare il territorio e le denominazioni di origine che ad esso si richiamano, significa coltivare una visione lungimirante, significa investire sul futuro, significa preoccuparsi delle diverse comunità, significa subordinare al bene comune(territorio) ogni interesse del singolo.

Per il vino questo è fondamentale e lo è soprattutto per quelle aree di produzioni che danno il nome alle denominazioni d’origine.

Il ruolo che si vuole dare il consorzio di tutela è quello di definire un percorso condiviso non solo dai vitivinicoltori, ma anche dai consumatori, dagli appassionati, dalle istituzioni dei territori interessati.

È un impegno che viene assunto nei confronti di quanti hanno creduto e credono con passione alla vitivinicoltura dei nostri territori anche con l’intento di migliorare e valorizzare ulteriormente un patrimonio inestimabile di vigne, di vini, di sapere.

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