Che cosa resta dell’orrore della Shoah? Viaggio della memoria ad Auschwitz Birkenau (Toni Matarrelli)

Il viaggio della memoria ai campi di concentramento di Auschwitz Birkenau è un pellegrinaggio tra i mostruosi monumenti alla follia umana.

Qui vi sono i resti visibili dell’orrore – oggetti, indumenti, spazi dove uomini, donne, bambini furono straziati dalla fame e dagli stenti, i camini da cui le loro ceneri si dispersero – e un dolore muto che resta sospeso, insieme alle parole e agli sguardi di chi osserva   e   prova   a   capire.   Che   cosa   resta   dell’orrore   che   fu   l’Olocausto?   Siamo   tornati   per domandarcelo, insieme ai tanti giovani che abbiamo incontrato, ad Aurora, a Giulia e a Lorenza che da Mesagne hanno preso parte al progetto “Il treno della Memoria”.

Dopo Auschwitz, prende forza la necessità di ragionare – di usare la ragione, un’operazione che rimanda al comando di ascoltare il cuore insieme all’intelletto – sulle risposte da dare oggi dinanzi all’odio   per   gli   stranieri,   a   chi   non   è   o   non   la   pensa   come   noi,   a   tutte   le   forme   di   incalzante intolleranza che in modo prepotente pervadono il presente che ci circonda. Lo sterminio per mano nazista   deve  rimanere   sotto   gli   occhi   di   chi   resta   e   di   verrà,   perché   le   testimonianze   viventi   si assottigliano sempre più, rischiamo di rimanere soli con le debolezze e i rischi dell’oblio.

La Shoah serve a dire “mai più” mentre si è capaci di riconoscere la barbarie e l’indifferenza nelle sue forme vecchie e nuove, mentre siamo pronti a contrastarle attraverso il nostro impegno quotidiano.

Toni Matarrelli, sindaco di Mesagne

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