Sospeso Il discorso di Sabrina Didonfrancesco per la presentazione a candidato sindaco.

Sono scesa in campo per onorare una sfida: non una sfida fine a sé stessa … né una vittoria fine a sé stessa, ma una reale opportunità di governare Mesagne con chiarezza e credibilità, nel segno di una totale discontinuità con gli ultimi anni di malgoverno di centrosinistra.

 

I governi appartenenti a questa coalizione, che si sono succeduti negli anni, sono rimasti imbrigliati nelle rete dei ricatti, dei veti, delle spartizioni, dei debiti da pagare e da riscuotere attraverso un clientelismo becero.

Mesagne ha bisogno di una politica che sappia assumersi la responsabilità di scelte a sostegno e a difesa dei cittadini, i quali necessitano di istituzioni presenti che rispettino gli impegni presi.

Noi vogliamo garantire un processo di evoluzione della nostra città, dopo anni di incuria e di politiche disastrose e improduttive volte unicamente allo svuotamento sconsiderato della pressione fiscale. Mai, dico, mai, in questi anni era accaduto di avere un aumento sconsiderato delle tasse: a partire dall’Imu, Tasi e Tares e addirittura aliquote altissime per i proprietari di lotti, i quali non potrebbero venderli, in quanto mancanti dei servizi essenziali.

Spesso in questi giorni vecchi e nuovi politicanti si proiettano nel futuro, come se il passato non contasse più (mi dispiace per gli amici, comunque essi rimangono sempre amici), con proclami e teorie che lasciano il tempo che trovano. La gente è stanca dei vecchi discorsi e dei vecchi modi di fare politica; apprezza, invece, chi progetta e realizza il futuro di una comunità, immaginando il fattibile. Il resto sono solo chiacchiere.

Come ben sapete, in questa competizione elettorale, “Forza Italia” corre da sola pur avendo una lista composta da persone di ogni ceto sociale, che hanno condiviso fin dall’inizio la mia candidatura, la mia proposta e per la prima volta un candidato donna.

Oggi più che mai, ho la consapevolezza che non avere in coalizione chi ha pensato di contrattare la propria appartenenza con altri, significa arrivare al governo della città a mani libere, senza ricatti, senza contraddizioni; significa segnare una reale rottura con i tanti protagonisti degli anni di malgoverno che oggi sono schierati con la sinistra.

Sono consapevole che una eventuale vittoria di “Forza Italia” significherà l’azzeramento di quel sistema politico e di potere che ha gettato Mesagne nel baratro, ponendo un argine a quelle transumanze che rappresentano un male per la nostra città.

Ecco perché noi siamo differenti, e vogliamo esserlo ancor più rispetto a chi vive con l’affanno della poltrona e delle postazioni di potere.

Avrei sperato che la sinistra, già dalla compilazione delle liste, avesse iniziato il percorso della campagna elettorale mirando ad una moralizzazione della politica, bloccando quelle porte girevoli che consentono ad alcuni personaggi di saltare da uno schieramento all’altro, a seconda della direzione del vento e degli interessi personali.

Basta cambiare vestito, basta cambiare casa, basta cambiare strada: insomma basta mascherarsi negando e rinnegando sé stessi.

È forse questo il rinnovamento, la discontinuità, il nuovo che avanza? Vedete, anche in questo noi siamo differenti. Io mi espongo in prima persona per il bene della città, per tutti voi e per coloro che non condividono il mio pensiero; insieme al mio partito ci impegniamo ad essere coerenti ed efficienti nelle cose da fare, per il bene di tutti, nonostante la nostra delusione nei confronti di coloro che pensano solo al proprio tornaconto personale.

Io continuerò a rivolgermi ai mesagnesi liberi, alle donne, ai giovani, alle famiglie, al mondo del lavoro e dell’impresa, al mondo della cultura e a quello cattolico. È evidente che percorrerò una strada in salita, rinunciando, forse, a qualche pacchetto di consensi, ma preferisco incontrare i mesagnesi per guardarli negli occhi, per dire a ciascuno di loro che insieme, se ci crediamo, possiamo cambiare davvero questa nostra città.

Voglio confrontarmi con la società mesagnese in tutte le sue espressioni sane ed oneste, per poter condividere un programma di assoluta rottura con il passato, che faccia delle regole, della normalità, della meritocrazia, la sua parola chiave.

Qualcuno mi accusa di non essere abbastanza eloquente: in parte, forse, è vero, ma voglio ricordare che il metro di valutazione di un candidato sindaco non deriva solo dalla sua capacità oratoria, ma anche e, soprattutto, da quello che dovrà essere.

La mia vita personale e professionale mi rappresenta e parla per me: con le parole non voglio e non devo convincere nessuno. Con la gente continuerò ad interfacciarmi quotidianamente come ho sempre fatto, prima con l’ascolto e poi con l’impegno nel risolvere i problemi che, di volta in volta, mi verranno sottoposti.

Nell’avviarmi alla conclusione, vi ricordo una frase che porto sempre nel cuore: “Dove non osa il coraggio degli individui, regna l’abitudine e così si regalano la gioventù e le aspettative alle vicende degli altri, rimanendo spettatori passivi della nostra stessa esistenza”. Noi tutti dobbiamo essere primi attori.

Ringrazio tutti per la partecipazione, la condivisione e la grande emozione che mi dimostrate con entusiasmo in quella che sarà una futura missione.

Concludo il mio discorso, auspicando una campagna elettorale condotta senza ingiurie, ma con la convinzione che l’amicizia, la dignità e l’onestà siano valori irrinunciabili e non trattabili.

Grazie di cuore a tutti: lavorare insieme sarà la nostra missione.

 

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