Confconsumatori al fianco dei risparmiatori Banca Apulia del gruppo Veneto Banca

“Vogliamo andare a fondo a quello che sembra essere un caso di risparmio tradito pari se non superiore per proporzioni a quello che, oltre 10 anni fa, coinvolse i risparmiatori che avevano investito il proprio denaro in titoli della allora

Banca 121”.

Queste sono le affermazioni a caldo dell’avv. Emilio Graziuso, componente del Consiglio Direttivo Nazionale della Confconsumatori, in merito alle notizie apparse sugli organi di stampa (Quotidiano 10 dicembre 2015) relative al filone tutto pugliese dello scandalo Veneto Banca.

Gli azionisti, infatti, che avevano investito i propri risparmi nelle azioni della Banca Apulia, entrata a far parte del Gruppo Veneto Banca, in queste ore sono in preda allo sconforto ed alla disperazione avendo appreso del rischio concreto di non riuscire a recuperare il capitale investito.

La relazione depositata il 2 dicembre da Veneto Banca, gruppo del quale fa parte Banca Apulia, sul valore di liquidazione delle azioni e sulla limitazione del diritto di rimborso, dimostrano che il prezzo di 7,3 euro ad azione a fronte dei 39,5 euro di inizio 2015 (dunque una svalutazione vertiginosa dell’81%) è il frutto della gestione degli scorsi anni, che verosimilmente ha rappresentato dati patrimoniali non veritieri alla platea dei piccoli azionisti.

In queste ore numerosissimi risparmiatori di Brindisi e Provincia stanno contattando la sede della Confconsumatori, al fine di illustrare la propria situazione e ricevere qualche informazione al riguardo.

Hanno contattato la Associazione risparmiatori che hanno investito in azioni della Banca Apulia i risparmi di una vita.

C’è chi ha investito € 70.000,00, chi € 60.000,00, chi ha investito somme più contenute ma frutto di duro lavoro e sacrifici.

La Confconsumatori sta, quindi, in queste ore, approntando la strategia da adottare per cercare di far restituire ai risparmiatori il maltolto, ovviamente, analizzando caso per caso.

L’Associazione, però, si pone una serie di domande di fondo: come è stato possibile arrivare a questo punto? Cosa ha fatto finora Bankitalia?

“Se riscontreremo gli estremi – afferma l’avv. Graziuso – non risparmieremo nell’ambito delle nostre azioni giudiziarie neppure il Governo e gli organi di vigilanza quali Consob e Banca d’Italia. Inoltre, stiamo verificando se, ad esempio, l’acquisto dei titoli sia stato finanziato in concomitanza con prestiti concessi dalla banca, la quale costituirebbe una chiara violazione alle norme contenute nel codice civile.

Nei giorni scorsi, il Ministro Padoan ha promesso “aiuti umanitari” per i risparmitori che hanno visto colare a picco il valore dei propri titoli e pare, da quanto si apprende dagli organi di stampa, che presto dovrebbe essere contemplata una specifica previsione per garantire il recupero parziale del capitale investito.

Personalmente, non vedo cosa ci sia di “umanitario” in tutto questo.
Siamo di fronte ad un nuovo caso di “risparmio tradito” nell’ambito del quale bisognerà andare a fondo nel valutare, anche giudizialmente, le responsabilità dei vari soggetti, anche istituzionali, coinvolti nella vicenda. Non è giusto che ignari risparmiatori perdano i propri risparmi”.

Per maggiori informazioni tel. 347 – 0628721, www.confconsumatoribrindisi.it, www.facebook.com/Confconsumatori-Brindisi

 

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