NAC: il carbone sulle nostre tavole
In concomitanza con la nuova udienza, presso il Tribunale di Brindisi, del processo a carico di tredici dirigenti e dipendenti ENEL e due imprenditori, imputati per reati connessi alla dispersione di polveri di carbone dal carbonile scoperto e dal nastro trasportatore della centrale termoelettrica di Cerano, il movimento NO AL CARBONE di Brindisi, ha voluto, attraverso un 6x3, portare all’attenzione generale una delle immagini simbolo del processo. L’immagine, a nostro avviso, rappresenta una delle gravissime conseguenze del modo scellerato e criminale utilizzato in questi decenni per produrre energia elettrica sul nostro territorio: la contaminazione del suolo e la presenza di veleni nella catena alimentare.
La frase scelta: "il carbone sulle nostre tavole", non é una provocazione ma una mera considerazione del disastro ambientale perpetrato per decenni sulla nostra pelle. I grappoli d’uva e le mani degli agricoltori sudici di polvere di carbone testimoniano come, l’impatto inquinante sul territorio, non abbia risparmiato niente e nessuno. Qualora il processo dovesse giungere alla conclusione che effettivamente le polveri di Carbone siano entrate nella filiera alimentare, saremmo tutti posti davanti all’inequivocabile realtà a cui nessuno potrà più sottrarsi facendo finta che non lo riguardi.
La già gravissima situazione ambientale, in cui versa il nostro territorio, riceverebbe il definitivo colpo di grazia e porrebbe un inquietante interrogativo sulle disastrose conseguenze con le quali tutti noi e soprattutto i nostri figli, dovranno misurarsi nell’immediato futuro. Il nostro auspicio è, ancora una volta, che questo processo possa essere il grimaldello che, una volta per tutte, faccia luce su ENEL e l’uso criminale che è stato fatto del carbone, causando danni incalcolabili sia all’ambiente e di conseguenza alla salute di noi tutti.
COMUNICATO STAMPA NO AL CARBONE