Il futuro incerto dell’Amministrazione comunale.

Siamo abituati a seguire gli eventi politici e soprattutto i posizionamenti locali nelle varie circostanze ed in prossimità di appuntamenti elettorali,

ma in questi ultimi tempi quel che viene “fatto sapere” alcune volte è molto lontano dalla effettiva realtà e copre interessi settoriali (ovviamente politici) di ben altro lignaggio.

Già all’inizio di questo anno qualcuno aveva ben chiara la situazione economica e il baratro prossimo futuro in cui si ritroverà la città se non ci saranno adeguate e determinate decisioni.

Nello scorso marzo, su una testata locale si sollecitava un matrimonio nel centrosinistra ricordando una doviziosa intervista del Sindaco, un documento politico del Pd ed una “pubblica ma inequivocabile riflessione dell’On. Matarrelli” con un ammiccamento all’On. Zingaretti, quale ipotetico candidato alla segreteria nazionale del Pd.

E in questo “sollecito” qualcuno chiedeva anche al Sindaco di “aprire le danze” per questo matrimonio a sinistra. Non è successo nulla!

A seguire in un afoso agosto, nella prima decade, probabilmente dopo aver annotato che le danze non erano state aperte, qualcuno ha parlato di un Pompetta, di un Trizzino e finanche di un Tamarrelli, di rapporti deteriorati sul piano umano oltre che politici con un invito al Sindaco Molfetta, sotto mentite spoglie a dimettersi.

Ma anche in questo caso non è successo nulla!

Non si sa se effettivamente Molfetta abbia riunito piccoli gruppi, amici od altro prospettando un new-deal politico; se lo avesse fatto non ci sarebbe stato nulla di disdicevole.

In qualche occasione con esplicito invito a prendere un caffè il Sindaco ha avuto modo di lamentarsi: “Qualcosa sono riuscito a farla, ma quello che serve a Mesagne purtroppo … non è stato possibile attuarlo!”

Di certo si riferiva all’apparato burocratico. Il Sindaco non ne ha mai fatto mistero di tale questione. E dopo una prima intesa con gli Uffici finanziari il Sindaco ne ha preso le distanze ritenendo opportuno non essere coinvolto in responsabilità non di propria competenza.

Rimane in tutta questa situazione una cosa abbastanza chiara ossia la reiterata dichiarazione: “Non ho velleità per il futuro. Non penso di ricandidarmi”.

Pompeo, da giovane, ha fatto scelte di campo per Mesagne e chi ha seguito la sua campagna elettorale avrà ascoltato molte cose (fuori folklore) come di quel suo amico che quando parlava della sua città (totta scarufata) la faceva passare per una metropoli (ed aveva solo un bar). E proprio per questo aveva a cuore, per la sua Mesagne, progetti diversi rispetto a quanto realizzato.

Una diecina di giorni fa si è parlato, nella maggioranza, di un ritrovato momento di reciproca accettazione della situazione sperando in tempi migliori o magari in coalizioni, al momento poco ipotizzabili. Si ricorderà, ad esempio che la politica locale ha messo insieme formazioni di opposte tendenze politiche (Mesagne Futura insieme con una sinistra per qualche tempo su posizioni massimaliste).

Ma una nuova coalizione che vedesse coinvolto il M5S è stata esclusa con un comunicato stampa di qualche giorno addietro per il tramite del suo portavoce on. Aresta che ha ribadito l’indisponibilità a qualsiasi accordo e la volontà di mandare a casa la vecchia classe politica.

Intanto il Pd nel suo attivo della scorsa settimana ha ampiamente chiarito la propria posizione, quella di tallonare la maggioranza e portare le novità in Consiglio, nella sede istituzionale locale.

L’ultima notizia “passata” in modo interessata per la diffusione, è un attacco di inaudita violenza nei confronti del Sindaco che, alle accuse durissime di portare la città al default, ha fatto “spallucce”.

Quale l’immediato futuro?

A qualcuno piace l’idea della caduta dell’Amministrazione e la nomina di un Commissario il quale potrebbe aumentare le tasse al massimo consentito dalla legge per rientrare in limiti finanziari di sicurezza e magari poi amministrare dicendo: non non siamo responsabili di tali aumenti.

Un Commissario potrebbe applicare l’odiosa tassa di soggiorno (si parla di circa 50 mila turisti previsti per tutto l’anno in Mesagne), normalizzare i parcheggi portando le strisce blù anche a Nord della città zona Carmine, Stazione ferroviaria, Villa comunale ecc. e magari anche in Via Ruggero Normanno dove insiste la Banca Popolare Pugliese, riformulare un nuovo piano del traffico (l’ultimo risale ai tempi di Umberto Bilancini), affrontare la questione del “Centro Urbano” ripristinando le alternanze lavoro-turismo, ecc … ecc ….

Farlo adesso come maggioranza significherebbe perdere voti.

Ma come fare per arrivare al Commissario senza prendersi responsabilità? Da quanto si è capito l’atteggiamento del Sindaco è quello del cunctator ossia del temporeggiatore tenendo lontana la tentazione delle dimissioni. La firma per la fine dell’Amministrazione deve apporla qualche altro con una attività in Consiglio Comunale ben sapendo il Sindaco, che una situazione di stallo pregiudicherà sempre di più le finanze locali e i prossimi amministratori potranno fare ben poco di concreto se non gestire debiti.

E su queste posizioni che ci dovrebbero essere novità nel prossimo futuro: dimissioni o sfiducia.

Quanto a ricompattare la maggioranza pare ci siano poche possibilità. Molte le ferite procurate, pochi i mediatori presenti, distanti gli interessi di carattere politico.

Tolleranza zero

19 settembre 2018

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